Quante volte a settimana bisogna fare sesso per soddisfare un uomo?

Non si può stabilire a priori quante volte a settimana bisogna fare sesso per soddisfare il proprio partner: ecco quali fattori considerare.

Come ci insegna l’esperienza quotidiana, gli uomini sono sempre più eccitati delle donne e hanno sempre più voglia di fare sesso di quante noi ne avremo mai.

quante volte sesso a settimana
(Chedonna)

I motivi alla base di questa profondissima differenza di approccio sono principalmente biologici. Gli uomini non devono affrontare gli alti e bassi ormonali con cui le donne devono fare i conti per la maggior parte della loro vita.

Questo significa che, se la donna arriva all’apice del desiderio sessuale per una o due settimana nell’arco di un mese (quindi per la metà del tempo), l’uomo non conosce cali di desiderio dovuti alla fluttuazione ormonale.

I livelli di testosterone nel suo corpo sono sempre molto stabili e piuttosto elevati per gran parte della sua vita, cominciando a calare solo in tarda età.

Questo significa che ci sono sempre attriti e “aggiustamenti” da fare quando un uomo e una donna hanno un rapporto stabile. In qualche modo, è strettamente necessario trovare una mediazione tra le due necessità.

Come capire quante volte a settimana fare sesso per mantenere alta la complicità?

Uno dei problemi fondamentali che si affrontano quando si cerca di “quantificare” la frequenza dei rapporti sessuali è arrivare a una definizione univoca di sesso.

sesso a settimana
(Canva)

Per molte persone (ma soprattutto per molti uomini) il sesso coincide con la penetrazione. Ne deriva che avere un rapporto completo, che si conclude con un orgasmo, per molte persone è l’unico modo per “fare sesso” come si comanda.

La verità, come al solito. è però più sfumata, più profonda e molto più complessa.

Ciò che complica maggiormente le cose è – come abbiamo già detto – il fatto che la donna non è sempre biologicamente disposta ad avere rapporti sessuali completi.

Questo significa che gli uomini sono destinati a rimanere sempre insoddisfatti in una relazione eterosessuale?

Non necessariamente.

Quello che davvero può cambiare le cose è capire come mantenere attiva la complicità sessuale anche se i rapporti veri e propri sono diluiti nel tempo e “incastrati” tra impegni di vario tipo, stanchezza, stress fisico e mentale eccetera.

Per mantenere viva l’intimità non è strettamente necessario avere rapporti molto frequenti. Bastano anche carezze “mirate”, contatto fisico frequente, “diversivi” erotici che soddisfano l’uomo ma che non coincidono necessariamente con il rapporto sessuale completo.

In pratica, ricercare il proprio partner (e la propria partener) facendolo sentire desiderato mantiene alto il livello di coinvolgimento e di desiderio sessuale molto a lungo, anche durante quei periodi in cui la donna non desidera o non può avere rapporti completi.

Più che limitarsi a quantificare in maniera fredda, razionale e calcolatrice quante volte a settimana bisogna fare sesso per mantenere solida la coppia ed evitare tradimenti, si dovrebbe agire diversamente.

È molto importante curare la comunicazione e impegnarsi a comprendere i desideri del partner. In questi casi così delicati la domanda diretta non funziona: oltre a essere imbarazzante, potrebbe anche spingere l’altro a mentire.

Molto meglio invece mettersi in un atteggiamento di ascolto, cercare di comprendere il più a fondo possibile le necessità dell’altro. Per farlo sarà necessario dotarsi di grande pazienza e di grande empatia.

Infine, la comunicazione verbale e non verbale è sempre alla base di una vita di coppia soddisfacente. Se alcuni atteggiamenti del partner ci procurano disagio o pressione emotiva, lo si dovrebbe dire chiaramente, senza limitarsi per la paura che mettendo dei paletti l’altro possa utilizzare queste informazioni per ricattarci.

E se ci ritrovassimo a pensare che, dicendo troppi “no” il partner potrebbe tradirci? In quel caso è arrivato il momento di chiedersi se si tratta davvero di una relazione solida oppure dovremo pensare al cosiddetto “sesso di cortesia”.

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