Morbida, delicata: la fesa di tacchino merita di essere cucinata bene

Come tutti le carni bianche, anche la fesa di tacchino ha un rapporto costo-valore nutrizionale eccellente. Ecco perché non dobbiamo rovinarla

Nutriente e poco calorica, la carne bianca è in assoluto quella da preferire per una nutrizione completa e sana, già nell’età dell’infanzia. Rispetto a quella rossa è più digeribile, è adatta per chi sta a dieta, costa anche relativamente poco. E per questo la fesa di tacchino sulla nostra tavola dovrebbe finire più spesso.

fesa tacchino
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Non stiamo parlando di quella già a fette, che possiamo comprare già confezionate e poi usare al naturale, con delle salse oppure per preparare involtini freddi. Parliamo invece del pezzo intero, che è simile al petto di pollo e di tacchino, ma è meno usato. Forse anche perché è più facile commettere errori, senza nemmeno accorgerci di farlo.
Partiamo da un errore che molti fanno con la fesa di tacchino ed è collegato alla sua conservazione. Se abbiamo deciso di congelare il pezzo intero, piuttosto che rischiare con un sacchetto gelo chiuso male, lasciamolo nella sua confezione originale. Così potremo evitare ogni contaminazione esterna e starà in freezer anche 7-8 mesi (se pezzo intero) oppure 3-4 se già a fette.

Ma la conservazione della fesa di tacchino ( qui un menu completo ) è solo uno dei passaggi necessari per un prodotto sempre buono a sano. Ce ne sono altri assolutamente importanti, dalla lavorazione prima della cottura ai tempi che dobbiamo rispettare.
Perché la cottura al sangue va bene per la carne rossa, se piace, ma è assolutamente vietata per quella bianca. Il rischio più evidente? Quello della salmonellosi, sempre in agguato. Allo stesso modo, evitiamo cotture prolungate, perché non rischiamo nulla per la salute ma in compenso la carne bianca diventerà secca e come gomma sotto i denti.

Fesa di tacchino, occhio alle dimensioni e ai tempi

Quali sono gli altri errori che possiamo evitare facilmente? Uno è legato alle dimensioni e alla cottura omogenea. Se decidiamo di cucinare il pezzo di fesa intero, magari per un arrosto, è quasi impossibile che sia alto allo stesso modo su tutti i lati. Ma così rischiamo che una parte sia più cotta di un’altra. E allora tutto quello che dobbiamo fare è passarla con un batticarne e comunque uno strumento che la appiattisca per renderla omogenea.

fesa tacchino cottura
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Già, ma quanto deve cuocere la fesa di tacchino per essere buona al punto giusto? I tempi in genere li trovate nelle ricette o al massimo nelle confezioni del prodotto. Esistono comunque regole di massima per non commettere errori e il primo è quello di tenere sempre una fiamma media se la cuociamo in padella, sulla griglia o in un tegame. Una fiamma alta rischia solo di seccarla in superficie mentre è ancora cruda dentro, ma se fisse troppo bassa i tempi si dilaterebbero di molto.

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