Premenopausa | Quali contraccettivi devo usare dopo i 40 anni?

Quali contraccettivi sono i più adatti alle donne dopo i 40 anni? Ecco tutto quello che devi sapere per fare una scelta consapevole.

Dai 40 anni in su il rischio di gravidanze indesiderate diminuisce progressivamente, scendendo fino al 15% intorno ai 45 anni. Questo però non significa che le donne diventino improvvisamente sterili.

contraccettivi over 40
(Chedonna)

La premenopausa, cioè il periodo di transizione tra una fertilità normale e la totale infertilità, è caratterizzata da molti, profondi e frequenti sbalzi ormonali.

Le conseguenze più note e riconosciute di tali fluttuazioni ormonali sono vampate di calore, sbalzi umorali, insonnia, nervosismo, aumento di peso eccetera.

Ciò di cui però non si parla abbastanza è il fatto che tali sbalzi ormonali implicano anche diversi livelli di fertilità da un mese all’altro. Ne deriva che, anche se il rischio di gravidanze indesiderate è molto basso dopo i 40 anni, non diventa improvvisamente pari a zero.

La prudenza è quindi sempre assolutamente necessaria, così com’è necessario continuare a utilizzare contraccettivi.

Dal momento che il corpo della donna è cambiato, però, è anche strettamente necessario comprendere quali sono le sue nuove esigenze e quali sono i contraccettivi più adatti a questa specifica fase della vita.

Quali contraccettivi usare dopo i 40 anni?

In Italia la contraccezione ormonale ha una diffusione piuttosto scarsa tra le donne in età fertile rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei.

contraccettivi
(Chedonna)

Questo significa che la maggior parte delle donne che fanno utilizzo di contraccettivi predilige contraccettivi di altro tipo.

Profilattico

La scelta più comune, come si può immaginare, è quella del profilattico. Questo sistema di contraccezione, in grado di proteggere sia da gravidanze indesiderate sia da malattia sessualmente trasmissibili, ha un costo relativamente basso e non implica la necessità di essere seguite costantemente da un ginecologo che ne prescriva o ne controlli l’utilizzo.

L’uso del profilattico dopo i 40 anni però può cominciare a manifestare qualche controindicazione. La secchezza vaginale, infatti, è uno dei sintomi più fastidiosi della premenopausa.

Lo sfregamento del lattice contro il canale vaginale senza un’adeguata lubrificazione della zona può quindi dare luogo a fastidi o addirittura bruciori e irritazioni dovute alla frizione.

Se si sceglie di continuare a utilizzare il profilattico è sempre meglio, quindi, armarsi di lubrificante a base acquosa. Questo permetterà di avere rapporti sessuali più semplici, più confortevoli e soprattutto senza sgradevoli conseguenze. I lubrificanti a base oleosa possono danneggiare o addirittura bucare il lattice del profilattico, quindi occorre prestare la massima attenzione al lubrificante che si sceglie e scartare assolutamente tutti gli oli corpo che vengono utilizzati per l’idratazione della pelle.

Diaframma

Il diaframma è un metodo contraccettivo che prevede l’inserimento nel corpo femminile di una barriera di lattice contenente sostanze spermicide. 

Il diaframma dev’essere inserito nel canale uterino alcune ore prima del rapporto e rimosso alcune ore dopo, in maniera che possa svolgere la sua funzione eliminando gli spermatozoi e con essi il rischio di una gravidanza indesiderata.

Questo tipo di contraccezione non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili e ha una probabilità di fallimento pari al 20%. Inoltre c’è bisogno di una accurata pianificazione dei rapporti sessuali dal parte della donna, che deve inserire il diaframma nel proprio corpo solo quando prevede di avere rapporti sessuali.

Dal momento che il rischio di rimanere incinte in premenopausa è molto più basso rispetto a quanto avviene in età fertile, l’efficacia del diaframma in questo periodo della vita femminile aumenta. Inoltre, in età adulta si tende ea programmare e prevedere con più facilità il momento in cui si avranno rapporti sessuali, quindi l’utilizzo del diaframma in premenopausa è meno difficoltoso.

La spirale in rame

La spirale in rame è un metodo contraccettivo reversibile che impedisce la gravidanza rilasciando nell’utero piccole quantità di rame che cambiano la composizione chimica dei fluidi vaginali rendendo impossibile la sopravvivenza degli spermatozoi.

Questo metodo contraccettivo è piuttosto invasivo: la spirale dev’essere necessariamente posizionata da un medico e il suo posizionamento può risultare piuttosto doloroso.

Oltre a questo non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili ma può rimanere all’interno del corpo femminile dai 3 ai 10 anni senza mai essere rimosso, senza perdere di efficacia e soprattutto senza interferire in alcun modo con il ciclo mestruale. Permette quindi di individuare immediatamente il principio della menopausa vera e propria.

Contraccettivi ormonali dopo i 40 anni

Per quanto riguarda la contraccezione ormonale, come si sa l’utilizzo prolungato della pillola contraccettiva, dei cerotti o della spirale ormonale può generare problemi di salute. Per questo motivo molte donne ritengono di poterla interrompere una volta arrivate alla premenopausa.

Inoltre si consiglia di sospendere l’utilizzo di contraccettivi ormonali durante la premenopausa in maniera da poter controllare meglio in quale momento il ciclo mestruale si interrompe definitivamente. Da quel momento in poi è biologicamente impossibile che una donna rimanga incinta e si entra ufficialmente nel periodo della menopausa.

Impostazioni privacy