Bonus fotovoltaico: ecco di cosa si tratta esattamente e come si ottiene

Il bonus fotovoltaico è stato introdotto quest’anno per ridurre i costi della bolletta. Ma di cosa si tratta esattamente? Te lo spieghiamo noi.

Con il diffondersi del fotovoltaico, in molti scelgono di usufruire dei sistemi di accumulo di energia. Ma in cosa consistono esattamente? Nell’affiancare delle batterie ai pannelli del fotovoltaico, utili per poter utilizzare tutta l’energia prodotta.

bonus fotovoltaico
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Le batterie permettono infatti di immagazzinare l’energia generata durante le ore di sole, per poi poterla usare anche quando i pannelli non sono in funzione, cioè nelle ore notturne. L’accumulo è già associato a molti degli impianti fotovoltaici in vendita, ma si possono anche aggiungere le batterie a un sistema già in funzione.

Dal punto di vista prettamente economico, sappiamo che passando al fotovoltaico si parla di un risparmio pari a circa 1.500 euro l’anno a famiglia. A questo dobbiamo poi aggiungere che l’impianto fotovoltaico, essendo in grado di generare energia elettrica dalla luce solare, ci farà risparmiare anche sul gas. I pannelli solari, infatti, possono essere utilizzati anche per riscaldare l’acqua sanitaria al posto delle caldaie a gas.

Inoltre con il decreto energia il governo ha deciso di accelerare l’iter burocratico di installazione dei pannelli solari. Oggi, quindi, non è più necessario richiedere preventivamente l’autorizzazione (fatta eccezione per gli immobili vincolati e nei centri storici).

Se queste non ti sembravano già buone notizie, ti diciamo subito che ce n’è un’altra: è stato introdotto un bonus fotovoltaico 2022 da utilizzare, ma con delle precise indicazioni da seguire e con delle scadenze da rispettare. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Bonus fotovoltaico: ecco cos’è e come richiederlo

Il governo, con la legge di Bilancio 2022, ha rifinanziato tutti i bonus edilizi per la casa. Così oggi chi ha in mente di installare un impianto fotovoltaico di usufruire delle detrazioni fiscali grazie al:

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Nel primo caso lo sconto da recuperare in 10 anni nella dichiarazione dei redditi è pari al 50% della spesa. Nel secondo il 110% in 5 anni. In entrambi i casi, però, è possibile scegliere lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Nel primo caso l’agevolazione copre sia la fornitura sia l’installazione dei pannelli solari, per un totale massimo di spesa che non può superare i 96mila euro. Con la detrazione del 50% il costo effettivo di un impianto fotovoltaico viene dimezzato e si hanno tempi di rientro dell’investimento ancora più vantaggiosi anche considerando che vi è l’IVA agevolata al 10%.

C’è un limite massimo di spesa? Sì ed è fissato a €96.000 per immobile e sono pertanto detraibili in 10 aliquote di pari valore al massimo €48.000 per immobile. In ogni caso è comunque calcolato su base annuale.

Parlando invece del superbonus 110%, dobbiamo specificare che questo può essere utilizzato per l’installazione del fotovoltaico sulle prime e seconde case, anche per i sistemi di accumulo dell’energia.

In questo caso, però, il solo fotovoltaico non basta: sono fondamentali altre opere di efficientamento energetico sull’immobile. Per ottenere il bonus fotovoltaico, quindi, bisogna comunque effettuare dei lavori trainanti.

Qual sono? L’isolamento termico delle superfici verticali, inclinate ed orizzontali per il 25% totale dell’edificio, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, pompa di calore, ibridi o geotermici.

Sarà poi comunque necessario migliorare la certificazione energetica APE dell’edificio di almeno due classi energetiche.

Entro quando va chiesto il superbonus? Può essere richiesto per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 su villette unifamiliari o unità indipendenti se si dimostra di aver completo almeno il 30% dei lavori entro giugno 2022.

Nel caso di condomini o edifici composti da 2 o 4 unità tutte intestate alla stessa persona è possibile arrivare al massimo fino al 31 dicembre 2025.

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