Marmellate e confetture: ecco gli errori da non fare quando si preparano in casa

Marmellate e confetture fatte in casa sono fonte di grande soddisfazione spesso però si commettono banali errori di preparazione: ecco i più comuni da non fare. 

La soddisfazione di preparare marmellate e confetture fatte in casa spesso ci porta ad agire con molto entusiasmo aprendo la strada ad innumerevoli errori di preparazione.

Basta infatti che ci sfugga un piccolo dettaglio e rischiamo di compromettere la riuscita del nostro bel composto di frutta. Non considerando che se non stiamo più che attenti al processo di sterilizzazione dei vasetti rischiamo anche di incorrere in problemi di salute.

E allora, se abbiamo una gran quantità di frutta e vogliamo preparare una deliziosa marmellata o confettura in casa dovremo porre la massima attenzione a non commettere alcuni banali errori durante la realizzazione. Ecco i più comuni.

Ecco gli errori più comuni quando si preparano marmellate e confetture

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Fonte: Canva

Dalla scelta della frutta ai metodi di cottura, passando per la conservazione e la sterilizzazione dei contenitori. Quando si decide di preparare una marmellata o una confettura fatte in casa occorre prestare attenzione a numerosi fattori.

E quella che può sembrarci una preparazione banale non lo è affatto, anzi. Vediamo allora quali sono gli sbagli da evitare per un risultato al top.

1) Confondere marmellata e confettura. Molti pensano che siano la stessa cosa e invece no. Anche se sono molto simili, in realtà si tratta di due composti differenti. Una controversia risolta addirittura dalla Comunità Europea. E la differenza sta nella composizione. In pratica la marmellata è composta di agrumi mentre la confettura riguarda tutti gli altri frutti. Qui troverete tutta la spiegazione.

2) Scelta della frutta. Partiamo dall’ingrediente di base. La frutta dovrà essere matura ma non spappolata. Una buona marmellata o confettura infatti è a base di frutta di stagione e maturata al sole. Se però cadiamo nell’errore di metterla esageratamente matura ci sarà meno pectina quindi ricordiamo che il periodo migliore per fare la nostra composta è ad inizio stagione quando la frutta sarà ben maturata ma non totalmente. Il trucco poi è di tenerla fuori dal frigorifero almeno dal giorno prima.

3) Non avere la giusta attrezzatura. Non servono chissà quali arnesi per preparare una buona confettura. Ma è consigliata una pentola in acciaio inox abbastanza larga e bassa da far cuocere la frutta facendo evaporare l’acqua piuttosto rapidamente. Possono andar bene anche i classici robot da cucina come il Bimby. Li avremo il vantaggio che faranno tutto loro. Se facciamo con il metodo classico dovremo girarla di frequente con un mestolo in legno. Inoltre, dobbiamo avere cura di preparare barattoli e tappi, sterilizzandoli prima di iniziare a fare la marmellata, per evitare poi contaminazioni batteriche.

4) Non controllare e lavare la frutta. Prima di iniziare dovremo aver lavato e eliminato ogni residuo di sporco dalla frutta, così come le parti marce o deteriorate non dovremo metterle nella nostra composta, pena un prodotto di scarsa di qualità.

5) Andare a occhio con le dosi. Lo zucchero e il limone insieme alla pastorizzazione sono elementi fondamentali per conservare la marmellata e non incorrere in pericolosi batteri uno su tutti il botulino. Secondo le raccomandazioni del Ministero della salute il rapporto è 1:1, ovvero ogni chilo di frutta un chilo di zucchero. Ora se non gradite troppo il sapore dolce potrete abbassare la quantità a 700 grammi di zucchero per ogni chilo di frutta fresca. Ricordate inoltre che anche il succo di limone aiuta a combattere muffe e batteri aiutando anche la frutta ad addensarsi meglio.

6) Pectina sì o no. Non è sempre un errore metterla. Si tratta di un gelificante naturale contenuto anche nella frutta. Ma se la nostra marmellata non riesca ad addensarsi da sola può tornare utile aggiungerla.

7) Cottura prolungata. Cuocerla è obbligatorio ma esagerare no. Anche perché dobbiamo evitare che lo zucchero si caramellizzi. I tempi quindi dovrebbero essere tra i 40 e i 60 minuti. Oltre rischiamo di eliminare tutte le proprietà nutritive della frutta.

8) Non fare la prova del piattino. Mettiamo un goccio di marmellata su un piatto freddo e incliniamolo. Se scivola via deve ancora cuocere se invece forma una sottile patina e non cade via subito possiamo spegnare il fuoco.

9) Sterilizzare male i vasetti. Se dobbiamo conservare la marmellata a lungo dovremo prestare attenzione a questo processo. Altrimenti se la consumiamo nel giro di qualche giorno basterà metterla nei vasetti puliti in frigorifero. Ma se la vogliamo conservare in dispensa per qualche mese è obbligatorio sterilizzare i contenitori se non si vuole incorrere in pericolosi batteri. Per fare ciò basterà mettere i vasetti in una pentola piena d’acqua e farli bollire per 15 minuti. Fino a che non li usiamo li lasceremo lì dentro. Una volta che la marmellata è cotta andrà invasata subito così che si crei il sottovuoto. Inoltre andranno riempiti lasciando libero un centimetro sotto il bordo.

10) Sbagliare la pastorizzazione. Infine, questo processo è fondamentale per conservarle a lungo ed evitare muffe e batteri. Immergiamo i barattoli in un pentolone d’acqua. Li possiamo avvolgere tra loro con un panno così da non farli muovere. Portiamo a ebollizione e a seconda della grandezza dei barattoli li lasciamo bollire tot minuti. In genere sui 250 grammi a barattolo ci vorranno 15-20 minuti. Con i barattoli da mezzo chilo anche 40-45 minuti. Una volta trascorso il tempo lasciamo freddare nella loro acqua. Rabbocchiamo l’acqua se dovesse scendere il livello.

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11) Non verificare il sottovuoto. L’ultimo importante consiglio sulla conservazione è verificare che si sia formato il sottovuoto. Se il tappo fa un rumore al centro significa che non c’è e dunque dovrete ricominciare daccapo con nuovi vasetti.

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