Sei sempre in ansia per il tuo bambino appena nato? Ecco perché è necessario e quando finirà

L’ansia per i figli viene sperimentata dalle madri per moltissimo tempo: ogni madre vive con il timore che possa succedere qualcosa al proprio bambino ma anche se non sono in molti a saperlo, anche il figlio prova un’ansia simile nei confronti della madre. Tutto quello che c’è da sapere per tenere sotto controllo questo meccanismo.

ansia figli
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In psicologia viene indicata con il nome di preoccupazione primaria ed è il rapporto emotivo che lega madri e figli nel primissimo periodo dopo la nascita dei bambini.

In quel periodo così delicato, una madre fa di tutto per curare il proprio bambino nel miglior modo possibile e, per questo motivo, mette molto spesso in discussione se stessa e le proprie capacità.

Da questo continuo apprendimento di nuove nozioni e di nuove procedure si genera una grande ansia per la madre, ma non bisogna credere che il bambino sia immune a questo tipo di meccanismo.

Il bambino sperimenta l’ansia della totale dipendenza da sua madre: cosa succederebbe se la madre non accorresse quando il bambino piange? Cosa accadrebbe se non gli offrisse più il seno o se rifiutasse di tenerlo in braccio?

Anche se i bambini sono ancora troppo piccoli per sviluppare questi pensieri a livello cosciente, li provano a livello inconscio e questo naturalmente influisce enormemente sia sul loro stato d’animo sia sulla formazione della loro personalità.

Ansia per i figli: fino a quando è normale e come la si può “lasciare andare” in maniera sana?

ansia madre figlio
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Come già accennato, l’ansia per i figli è un sentimento normalissimo per tutte le madri, che sentono sulle proprie spalle la responsabilità dell’accudimento dei bambini.

Ci sono però modi diversi di gestire quest’ansia e non tutti sono corretti.

Innanzitutto è necessario che la preoccupazione primaria non si protragga troppo a lungo: il rapporto tra madre e figli non dev’essere caratterizzato dall’ansia e dalla preoccupazione eccessiva e continua.

È stato infatti dimostrato che genitori ansiosi e in particolare madri ansiose crescono figli ansiosi, i quali a loro volta non saranno in grado di gestire l’ansia con i propri figli, in un circolo continuo e molto dannoso.

Una madre troppo ansiosa e perfezionista manifesta desiderio di controllo totale sui propri figli, e questo atteggiamento è il peggiore in assoluto che si possa adottare per gestire la preoccupazione primaria.

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Controllare i figli in maniera totale, gestire tutti i loro impegni e prevenire tutte le loro difficoltà genera nelle madri un senso di “pienezza”, poiché si sentiranno sempre indispensabili alla vita del proprio figlio e quindi sempre realizzate nella loro funzione di madre – curatrice.

La conseguenza più grave di questo atteggiamento, tuttavia, non ricade sulla psiche delle madri ma su quella dei figli. I figli cresceranno trasformando la loro preoccupazione primaria in un senso di dovere inconscio. Sentiranno cioè il dovere di continuare a dipendere dalle proprie madri perché “così è sempre stato” e perché non vogliono ferire la donna che ha dato tutto per loro.

L’importanza della transizione nel rapporto madre – figlio

Per crescere bambini in grado di affermare la propria personalità in maniera indipendente dalle proprie madri e dalle proprie famiglie in generale è fondamentale curare la fase di transizione da una situazione di dipendenza a una situazione di indipendenza del bambino dalla madre.

La madre ha infatti il compito di accompagnare il figlio nel periodo del distacco, comunicandogli un senso di sicurezza e di fiducia nelle loro capacità. In questo modo il bambino sarà in grado di affrontare da solo tutte le sfide piccole e grandi che il futuro avrà in serbo per lui, senza sentirsi in colpa per essere diventato indipendente.

L’obiettivo della madre è quindi quello di non far sentire in colpa o in ansia il bambino nel momento in cui quest’ultimo comincerà a muovere da solo i propri passi, a fare le proprie scelte e a compiere da solo le prime attività.

Nel corso della fase di transizione riveste un ruolo importantissimo l’animale di pezza o di peluche che il bambino porta sempre con sé. Da quell’oggetto così speciale infatti il bambino riuscirà a far nascere il senso di protezione e di sicurezza che prima riusciva a ottenere esclusivamente dalle braccia della madre.

E quando il bambino sarà diventato un ragazzo e quindi un adulto indipendente la madre cosa farà? Si troverà ad affrontare un altro passaggio delicatissimo della propria vita e dovrà evitare a tutti i costi la sindrome del nido vuoto.

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