Denise Pipitone, 17 anni dalla sua scomparsa: i genitori vogliono risposte

Denise Pipitone 17 anni senza risposta. La sparizione della bambina desta ancora molto dolore e sgomento a Mazzara del Vallo: la vicenda.

Denise Pipitone, i genitori vogliono risposte (Instagram)
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17 anni passati in un soffio, così come in un soffio è cambiata la vita di una famiglia. Quella di Denise Pipitone. La bambina scomparsa nel 2004 in una tranquilla mattina di settembre. Impressioni di settembre, stavolta non è una melodia, ma un ritornello amaro che riecheggia a Mazzara del Vallo, in quella Sicilia baciata dal sole e non sempre dalla fortuna.

Ancora oggi ci sono mille dubbi e altrettanti interrogativi su questa incresciosa vicenda: chi dice di aver visto la bambina più di una volta, come quel carabiniere – un mese dopo la sparizione – che l’aveva rintracciata in un gruppo di nomadi presso la Banca di Milano. Segnalazioni su segnalazioni senza esito: Toni Pipitone e Piera Maggio non hanno mai perso le speranze rimettendo insieme i pezzi di un puzzle intricato.

Denise Pipitone, un mistero insoluto: la vicenda

Piera Maggio cerca ancora sua figlia Denise Pipitone (Instagram)
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Quello che vede convergere media e giustizia, binomio che con il tempo abbiamo imparato a conoscere bene, per fare luce su misfatti ancora densi di mistero. Dubbi, mezze verità e difficoltà di ricostruzione: dalla pista accidentale all’ipotesi faida familiare, con Piera Maggio che ammette – qualche tempo dopo dall’inizio delle indagini – che Denise non è figlia di Toni, anche se quest’ultimo gli ha dato il cognome e l’ha cresciuta per quanto ha potuto.

La piccola è frutto della relazione extraconiugale fra la signora Maggio e Pietro Pulizzi, conducente di autobus e marito di Anna Corona, amica di Piera che viene presentata dalla sorella Giacoma Maggio. Tutto ha inizio nel ’99 quando Toni Pipitone è in Germania per lavoro: Piera Maggio cede alla solitudine vivendosi un amore fugace, viene alla luce Denise. Il matrimonio si incrina, due famiglie soffrono e le figlie della Corona non perdonano. Cresce l’ipotesi della vendetta.

Le indagini e la faida familiare: risvolti di una tragedia senza fine

Gli inquirenti fanno breccia nella famiglia Corona: passata al setaccio la vita della figlia maggiore Jessica, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, parte l’indagine per sequestro. Coinvolto anche il fidanzato tunisino Gaspare Ghaleb, indagato per falsa testimonianza. Poi la svolta nelle intercettazioni: “Quando eravamo in casa, mamma uccise a Denise”, rivela Jessica alla sorella minore Alice. Tutto rigorosamente in dialetto siciliano. Allora Alice si accerta, una volta per tutte, di quelle parole: “Mamma l’ha uccisa a Denise?”. Segue risposta lapidaria: “Tu di sti cosi unn’ha parlari”. Di queste cose non devi parlare, letteralmente. Alice si adegua: “È logico”.

Il processo e le accuse a Jessica Pulizzi: la lotta contro l’oblio

La conversazione finisce in Procura e Jessica Pulizzi viene sottoposta a processo dopo che, a suo carico, grava una seconda intercettazione. Da questa aspra diatriba legale, però, non emerge nulla di importante: la Pulizzi viene assolta per non aver commesso il fatto. Le intercettazioni, ritenute generiche e incomprensibili, non riescono a far luce sul misfatto. Da allora i genitori di Denise, Toni e Piera, non smettono di lottare. La storia della piccola ha scritto un altro importante capitolo nella tragedia dei “bambini fantasma”: coloro che vivono in un limbo, senza un perché, aspettando una fine – non sempre lieta, purtroppo – cercando di evitare l’oblio.

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