Covid, sì alla cura con l’idrossiclorochina: arriva il via libera

Covid, via libera alla cura con l’idrossiclorochina: da mesi il farmaco è indicato come una possibile soluzione, ora è autorizzato in Italia

Idrossiclorochina cura Italia
(Getty Images)

L’attesa è finita e a modo suo è una svolta nelle cure per il Covid-19. Oggi infatti il Consiglio di Stato ha autorizzato anche in Italia l’utilizzo dell’idrossiclorochina come medicinale specifico, ma soltanto su prescrizione e comunque non rimborsabile.

In pratica è stato accolto il ricorso presentato da un gruppo di medici di base che quindi sospendo la nota di Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco) del 22 luglio scorso. Un documento che invece vietava la prescrizione di quel tipo di medicinale per utilizzi diversi da quelli previsti e quindi non per la lotta al Coronavirus.

Idrossiclorochina, perché il Consiglio di Stato ha autorizzato il ricorso alla cura

Il ricorso era stato appoggiato anche dall’assessore alla Salute della Regione Piemonte, Icardi, che aveva raccontato l’esperienza del distretto Acqui Ovada (Asl di Alessandria). Lì dal 18 marzo al 30 aprile erano stati seguiti 340 pazienti aderenti al prorocollo ‘Covi a casa’ seguito dalla dottoressa Paola Varese. Era previsto l’utilizzo dell’idrossiclorochina e questo aveva comportato una notevole riduzione dei ricoveri mentre in tutto il resto del Piemonte i numeri erano in  crescita.

Su 340 pazienti c’erano stati ‘solo’ 9 decessi e 22 ricoveri. Dati poi messi a confronto con esperienze simili di altri medici in Lombardia, Emilia Romagna e Friuli. Per tutti i risultati erano stati simili e anche questo ha pesato sulla decisione del Consiglio di Stato.

Idrossiclorochina cura Covid
(Getty Images)

Nella sentenza di oggi mette alcuni punti fermi. Il Consiglio accetta che possa esserci ancora incertezza sulla reale portata dell’efficacia terapeutica provocata da una cura a base di idrossiclorochina. Ma questo “non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti”.

In pratica deve essere il singolo medico a prendersi la responsabilità di autorizzare questo tipo di cura, in base alle proprio esperienze e a quello che ha scritto la scienza fino ad oggi. I dati climnici formniti fino ad oggi non sono tutti univoci e la discussione rimane aperta ma da oggi l’idrossiclorochina entrra a tutti gli effetti tra i medicinali permessi per la cura (non per la prevenzione).

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