Natale, causa Covid messa anticipata. Bruno Vespa sbotta

Quest’anno la messa di Natale, a causa del Covid, sarà anticipata, così da rispettare il coprifuoco delle 22. E’ subito polemica. Bruno Vespa: “Le Cei abbozza per quieto vivere”

Cei, Messe di Natale in sicurezza (Getty Images)
Cei, Messe di Natale in sicurezza (Getty Images)

Emergenza Covid-19: non c’è pace neppure per le festività natalizie che, quest’anno, saranno blindate e all’insegna di molti divieti. Novità anche per la tradizionale messa di Natale, non a mezzanotte ma, piuttosto, in un orario compatibile con il coprifuoco delle 22.

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha già fatto sapere, con una nota, che farà tutto il possibile per organizzare liturgie in sicurezza, nel rispetto delle disposizioni governative e, forse, in orari compresi tra le 18 e le 20.

Il Governo segue le raccomandazioni dell’Unione Europea e, la Cei, s’adegua ad entrambi. Ed è subito polemica. Tra coloro che hanno qualcosa da ridire c’è Bruno Vespa. Il volto noto di Porta a Porta ha scelto i social per esprimere tutto il suo composto disappunto.

Il giornalista, su Twitter, ha commentato: La Cei abbozza per quieto vivere. Ma, da povero cristiano, mi chiedo come posso mettere in pericolo la salute pubblica se esco dalla Messa alle 24 invece che alle 22″.

La polemica di Bruno Vespa arriva poche ore dopo quella di Andrea Crisanti. Il famoso virologo, oltre a raccomandare prudenza per le celebrazioni liturgiche, ha usato parole molto forti per chi, in questo periodo, non vuole rinunciare alla settimana bianca.

A rassicurare per la messa di Natale (e non solo per quella) c’ha pensato Monsignor Mario Meini. “In questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme. Siamo certi – ha aggiunto il Pro Presidente Cei – che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti”.

Insomma, stando alle raccomandazioni di politici, esperti, virologi e uomini di Chiesa, dovrà essere un Natale “più spirituale”, unica strada, forse, per provare meno tristezza e malinconia in questo periodo così travagliato.

Mancano poche ore alla presentazione del testo ufficiale del nuovo Dpcm. Sono molte le indiscrezioni, ma sembrerebbe ormai certo il divieto di spostamento tra regioni e comuni, per il 25 e 26 dicembre e l’1 e 6 gennaio.

Covid, messa di Natale in anticipo? Un prete dice no

Un prete "dissidente" dice no alla messa di Natala anticipata (Getty Images)
Causa Covid, messe di Natale anticipate (Getty Images)

Arriva dall’Emilia Romagna il primo prete ‘dissidente’ che dice no alla messa di Natale anticipata. E’ don Alfredo Morselli che, in esclusiva al quotidiano La Verità, ha fatto sapere che, per lui, non cambierà nulla e celebrerà sempre alle 24.

Il presule non è disposto a cambi di programma per una messa che, forse, è la più importante dell’anno. Osservare tutte le precauzioni, questo sì, ma andare oltre un certo limite, per il sacerdote, è davvero troppo.

Morselli ha lasciato intendere che non si può disporre delle celebrazioni come dei balli in discoteca. Ragion per cui non farà un solo passo indietro, ed accoglierà i suoi fedeli all’orario di sempre per la messa di Natale.

Insomma, siamo nel campo del consuetudinario dibattito tra le autorità. Solo che, questa volta, la questione è molto delicata. Se non altro perché, per i fedeli cattolici, la messa è una vera e propria “urgenza spirituale”.

Don Morselli, con la sua decisione, rappresenta un ‘caso’. Quanti altri uomini di Chiesa faranno lo stesso? Difficile saperlo fin da ora. Vero è, comunque, che una ‘strada alternativa’ è stata tracciata e, ora, la base può seguire l’opinione di questo ed altri sacerdoti.

Covid, restrizioni per Natale. Conte è nell'ala rigorista (Getty Images)
Covid, restrizioni per Natale. Conte è nell’ala rigorista (Getty Images)

Non resta che attendere le nuove disposizioni di Palazzo Chigi. Questione di poche ore al massimo e si saprà, finalmente, come saranno le prossime festività natalizie. Una cosa, però, è già chiara: saranno in tono molto minore e all’insegna di una maggiore intimità.

 

 

 

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