Contagio Covid, 1 italiano su 5 guarito torna positivo: lo studio

Contagio Covid, un nuovo studio realizzato in Italia mette in evidenza un dato importante: non tutti i guariti restano negativi

Guariti dal Covid-19, con tampone negativo a confermarlo, che nel giro di pochi giorni tornano invece positivi anche senza ammalarsi e senza manifestare sintomi. Casi che si stanno moltiplicando e sono stati anche confermati da uno studio portato avanti dai ricercatori del Gemelli di Roma e dell’Università Cattolica.

Tamponi COVID-19, la situazione nel Lazio (Getty Images)
Contagi Covid, lo studio italiano sui negativi che tornano positivi (Getty Images)

La ricerca è stata pubblicata da poco su ‘Jama Internal Medicine’ e presenta uno studio effettuato su 176 pazienti dichiarati guariti tra aprile a giugno scorsi. Come sottolineano i ricercatori, alcuni pazienti guariti e che hanno effettuato un tampone molecolare negativo, possono risultare nuovamente positivi al tampone. Questo, anche in assenza di qualunque sintomo suggestivo di nuova infezione.

Come ha commentato uno degli studiosi, il dottor Maurizio Sanguinetti che è docente di Microbiologia alla Cattolica, fare uno screening completo è complicato. “Non è dato sapere se questi pazienti siano contagiosi e vadano dunque di nuovo messi in quarantena. Il test molecolare non è l’equivalente di una coltura virale e non consente di appurare se nel campione prelevato dal naso-faringe dei pazienti sia presente virus vitale, quindi trasmissibile.

Contagio Covid, perché lo studio sui guariti che tornano positivi è utile alla ricerca

parte l'indagine di sieroprevalenza del ministero della salute
Pazienti guariti dal Covid, lo studio italiano (AdobeStock)

Lo studio ha permesso di accertare che succede ad 1 paziente su 5 di quelli analizzati ha mostrato una nuova infezione oppure una recidiva di quella precedente. Ci sarà però bisogno di altri studi e approfondimenti per determinare se questi  pazienti possano effettivamente trasmettere il virus.

I 176 pazienti esaminati sono anche stati seguiti personalmente presso il Day hospital post-Covid del Policlinico Gemelli di Roma. Per determinarne la guarigione eramo stati presi in esame diversi fattori: l’assenza di febbre per 3 giorni consecutivi, 2 tamponi negativi a distanza di 24 ore uno dall’altro, il miglioramento di altri sintomi.

A distanza di 50 giorni dalla diagnosi di Covid-19, i campioni di naso e faringe sono stati analizzati per verificare la presenza sia dell’Rna virale totale che dell’Rna virale replicativo. Risultato? Tra i 176 pazienti guariti, 32sono risultati positivi per l’Rna virale totale anche se con livello variabile. Solo uno però è risultato positivo anche per l’Rna replicativo. Ma questo paziente è una persona anziana che lamentava già problemi di ipertensione, diabete e malattia cardiovascolare.

Covid, l’Italia supera il milione di contagi, ma la percentuale dei guariti incoraggia. In definitiva però secondo i ricercatori che hanno portato avanti lo studio confermano la necessità di eseguire un attento follow-up dei pazienti. Inoltre la ricerca dell’Rna replicativo potrebbe aiutare a risolvere la questione sulla reale infettività dei pazienti guariti che ritornano a essere positivi.

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