Covid: 13 denunce per false certificazioni per ottenere aiuti pubblici

Hanno prodotto false certificazioni per ottenere gli aiuti pubblici, in piena emergenza dovuta alla pandemia covid scovati dei furbetti.

Covid-19 un gruppo sanguigno meno esposto
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In piena pandemia bisogna essere solidali gli uni con gli altri e comprendere le esigenze di tutti.

Basti pensare al numero dei positivi ad esempio del 31 Ottobre per comprendere il rischio che c’è.

Accanto però alla crisi sanitaria che è alle porte c’è la minaccia di una crisi economica che pesa molto sulle spalle del popolo italiano.

Per questo motivo sia durante il lockdown che ora gli enti comunali, regionali ed anche statali si sono messi all’opera per emettere più sussidi possibili per le famiglie più bisognose.

Succede però che lo stesso ci sia qualche “furbetto” che per motivi più disparati intraprendono azioni da denuncia.

Sono ancora in corso le indagini sulla faccenda.

Scopriamone qualcosa in più.

Covid: indagini per i furbetti delle certificazioni per sussidi

indagini from pixabay

Avevano prodotto, in pratica, false certificazioni per ottenere gli aiuti pubblici connessi all’emergenza Covid.

Tredici persone, tutte residenti a Varapodio, nel Reggino, sono state denunciate dai carabinieri della Compagnia di Taurianova per false attestazioni.

I tredici “furbetti” si aggiungono alle 86 persone già denunciate nel corso dell’operazione “Dike 2“.

Tale operazione, nelle scorse settimane, secondo quanto riportato dall’ansa, ha riguardato sempre l’aiuto straordinario introdotto dal governo per il periodo di emergenza sanitaria.

Ricordiamo a tal proposto che l’aiuto sopracitato è stato poi erogato direttamente dai Comuni alle persone e alle famiglie in difficoltà economica, per acquistare alimenti, farmaci e altri beni di prima necessità.

Bisogna infatti precisare che la situazione economica non accenna a migliorare, addirittura secondo alcuni dati quasi 500 mila posti di lavoro persi per la quota rosa del nostro paese.

A Varapodio, i carabinieri svolgendo un controllo delle istanze prodotte per ottenere i cosiddetti “buoni spesa”, al fine di verificare il rispetto delle procedure e l’effettivo possesso dei requisiti previsti, hanno rilevato le irregolarità commesse.

Accertando che, nonostante il limite massimo fissato a 700 euro mensili di reddito per accedere al fondo di solidarietà alimentare, i denunciati a quanto pare avrebbero attestato falsamente nella dichiarazione sostitutiva per poter ottenere illegittimamente l’aiuto posto in essere.

Inoltre è emerso che le persone denunciate percepivano in realtà somme ben superiori grazie ad altri sussidi pubblici a sostegno del reddito, indennità di disoccupazione, cassa integrazione o anche una pensione.

In tale contesto c’era anche chi, secondo quanto riportato dall’ansa nel periodo, ha continuato a lavorare nell’ambito di attività non sospese continuando a chiedere fraudolentemente i sussidi senza averne diritto.

La crisi è però incombente e pesante, a tal proposito ci sono state molte dichiarazioni da parte del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

 

 

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I licenziamenti resteranno bloccati fino a fine marzo e tutte le imprese potranno accedere alla cassa integrazione #Covid19 gratuita per lo stesso periodo, cioè ulteriori 12 settimane nel 2021. Dopo gli incontri di questi giorni con le parti sociali, quello dato oggi dal Governo è un segnale importante per lavoratori e aziende. L’Italia sta attraversando un momento delicato, occorre affrontarlo con il dialogo e con forte spirito di coesione. Dalla prossima settimana, inoltre, avvierò il confronto con sindacati e imprese per la riforma degli ammortizzatori sociali e il rafforzamento delle politiche attive del lavoro. Continuiamo a sostenere il nostro tessuto sociale e produttivo. Uniti, possiamo superare anche questa sfida.

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Seguiranno aggiornamenti.

 

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