Sovradispersione: ecco come esplode il contagio da Coronavirus

Come si muove il contagio da Coronavirus? In quali ambienti esplode prima che in altri? La soovradispersione è il meccanismo che fornisce risposte importanti.

bronchite acuta cosa è
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Il controllo della diffusione dei contagi è uno degli strumenti principali nelle mani di governi e cittadini del mondo per bloccare o almeno contenere la pandemia di Coronavirus.

Gli scienziati di tutto il mondo stanno continuando a indagare i meccanismi di diffusione del virus: maggiore sarà la comprensione del suo comportamento maggiori saranno le possibilità di evitare o modificare le abitudini più a rischio e che incrementano la possibilità di contagio.

Gli studiosi della Johns Hopkins University di Baltimora hanno lavorato negli ultimi mesi a uno studio che ha analizzato uno per uno tutti i vettori di contagio del virus individuando quali sono le “vie” attraverso cui il virus arriva al maggior numero di persone: i risultati non sono per niente incoraggianti.

Contagio da Coronavirus: maggiore nei luoghi “sicuri”

Gaslini di Genova | bambini regrediti durante lockdown
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Secondo gli studi dell’Università americana gli ambienti che siamo portati a ritenere più sicuri sono anche i più pericolosi.

Nel corso della seconda ondata di Coronavirus, infatti, è apparso evidente che la maggior parte dei contagi avviene in casa, soprattutto se a convivere sono persone di età molto differente.

Il motivo è che in ambienti ristretti e condivisi è letteralmente impossibile evitare il contagio anche applicando tutte le precauzioni del caso.

Si tratta dello stesso meccanismo che ha messo le RSA al centro del contagio da Coronavirus durante la prima ondata: spazi ristretti, convivenza di molti soggetti ad alto rischio.

Lo stesso studio ha però individuato un altro dato molto allarmante: l’80% dei contagi avviene a opera del 10% degli infetti. Significa che in determinati ambienti un infetto fa molti più danni rispetto a quanti ne farebbe se frequentasse altri luoghi.

Le scuole sono naturalmente luoghi di sovradispersione, come sanno perfettamente i genitori dei bambini in età scolare: una qualsiasi infezione si diffonde in maniera estremamente rapida e ogni soggetto è esposto a diversi cicli di contagio nel corso di un breve periodo, con il risultato che aumenta in maniera esponenziale il rischio di contrarre il virus.

Per motivi assolutamente identici anche le carceri sono luoghi estremamente pericolosi per la diffusione del virus, dal momento che molti soggetti vivono in uno spazio estremamente angusto e condividono mense e sevizi sanitari.

Anche i cori e le chiese sono luoghi di sovradispersione: i primi perché molte persone di diverse età trascorrono molto tempo a distanza ravvicinata e con la bocca costantemente aperta, le seconde perché sono frequentate nella maggior parte dei casi da soggetti anziani, potenzialmente a rischio che hanno spesso contatti molto ravvicinati.

grandi magazzini e i locali chiusi e molto affollati sono altri luoghi in cui è molto semplice contrarre il virus, poiché si finisce per entrare in contatto in breve tempo con moltissime persone.

Per spiegare l’enorme aumento dei contagi nel corso della seconda ondata gli esperti hanno anche sottolineato che è necessario tener presente l’azione di diffusione degli asintomatici i quali nella maggior parte dei casi non presentano sintomi ma possiedono una carica virale identica a quelli di coloro che, dopo aver contratto il virus, si sono ammalati anche gravemente.

Le analisi più recenti hanno inoltre portato all’attenzione degli scienziati il fatto che la carica virale dei positivi della seconda ondata è molto più alta di quella presentata dai pazienti della prima ondata.

Nell’80% dei nuovi positivi la carica virale, cioè il numero di “copie” del virus presenti in un millimetro di materiale biologico prelevato dal paziente con il tampone, supera il milione.

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Ad affermarlo è Francesco Broccolo dell’Università Bicocca di Milano, che ha specificato che questo fornisce un ulteriore indizio sulla nuova infezione: “Significa che l’infezione è recente e primaria, cioè non persiste da mesi”.

Nel frattempo in tutta Europa la diffusione del contagio sta toccando cifre da record: la Francia è nella situazione più difficile in assoluto.

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