Scopri come aprire i sette chakra dello yoga: esercizi utili

Esistono sette chakra principali, è necessario sbloccarli per riuscire a praticare lo yoga nel miglior modo possibile.

Scopri come aprire i sette chakra dello yoga: esercizi utili
Scopri come aprire i sette chakra dello yoga: esercizi utili (www.etsy.com)

Lo scopo dei chakra è quella di prendere l’energia da fuori e portarla dentro il corpo, distribuendola in tutto il corpo, rifornendolo così del prezioso prana necessario per vivere.

I sette chakra

I chakra principali vengono chiamati Padmas o Lodi, e poi ce ne sono altri cinque minori. Il primo, il Muladhara, è la sede di Kundalini e si trova nel coccige. È rappresentato come un loto a quattro petali.

Yoga e processo interiore: tutti i simboli
Yoga e processo interiore: tutti i simboli (Adobestock photo)

Chakra è una parola sanscrita che significa ruota, disco o cerchio. I chakra sono i nostri punti vitali e rappresentano i centri energetici del nostro corpo che hanno il compito di assorbire la nostra energia vitale (prana) e distribuirla all’esterno.

Nel nostro corpo vengono contati ben 74 chakra ma di questi solo 7 sono i chakra base o principali. Ognuno di questi 7 chakra si trova in un preciso punto del nostro corpo e sono distribuiti tra la testa e la base della spina dorsale. Anche se abbiamo dato loro una collocazione spaziale, i chakra non sono parte del nostro corpo fisico bensì del nostro corpo sottile, ossia la nostra parte emozionale.

Ed è proprio in quest’ultimo punto che possiamo trovare il kundalinî, un’energia che si trova in tutti noi e che è aggrovigliata su sé stessa come un serpente. Nello Hatha Yoga, i chakra rappresentano le tappe che il kundalini attraversa durante il suo percorso di ascesa.

(Fonte:denisedellagiacoma.com)

  • La Svadhisisthana, si trova nel centro nervoso sopra gli organi genitali. Loto a sei petali.
  • Il Manipura, è situato nel centro nervoso dell’ombelico. Loto a 10 petali.
  • L’Anahata, il chakra del cuore. Loto a 12 petali.
  • Il Vishuddha, il chakra della ghiandola tiroide a. Loto a 16 petali.
  • Il Ajna, si trova in mezzo alla fronte, tra le sopracciglia. Loto a due petali.

Il Sahasrara, è la sede di Vishnu, il polo positivo sulla scatola cranica. L’auto a 1000 petali. Lungo la colonna vertebrale corrono tre canali principali: alla sinistra i canali negativi: Ida-Nadi; alla destra, quelli positivi: Pingala-Nadi e in mezzo, nel midollo spinale: Sushumna-Nadi. L’ultimo canale è la via attraverso la quale passa Kundalini.

Il kundalini

Nella vertebra più bassa sta Kundalini, in un chakra triangolare. Lo yogi, con esercizi di concentrazione, è in grado di innalzarla di chakra in chakra fino a Sahasrara, cioè a Vishnu. L’ascensione verso ogni nuovo chakra è per lo yogi un tendere a nuovi stati di coscienza.

Egli ottiene la visione perfetta, l’arte di leggere il pensiero, l’apparizione di cose superiori, la comprensione del passato, del presente e dell’avvenire e altri poteri occulti in base ai chakra che mette in azione, finché raggiunge l’illuminazione piena, le nozze sacre di Kundalini con Vishnu. Questo è il supremo grado di coscienza, la fusione con Dio. Questa perfezione viene chiamata, dagli yogin, samadhi. L’illuminazione, inoltre, non è soltanto uno stato spirituale ma anche un fatto fisiologico. Lo scopo degli esercizi hatha-yoga è di svegliare, di rendere coscienti i chakra. Gli esercizi sui chakra, fatti male, possono diventare pericolosissimi; non vanno quindi eseguiti senza una guida.

L’unione di Kundalini con Vishnu avviene grazie agli esercizi dello yoga, del pranayama e delle asana, che svegliano così il polo positivo. Quando l’energia denominata Kundalini, raggiunge questi centri, i chakra, sono un nuovo grado della coscienza sulla via della scoperta di se stessi. Questi chakra sono semplicemente batterie di accumulazione per la raccolta del prana. La maggior parte di questi centri di raccolta nell’essere umano comune sono però ancora allo stato latente.

Avviene che nelle persone che non hanno alcuna coscienza né di Kundalini né dei chakra, e che sono ancora nei gradi più bassi della coscienza, per un impulso esterno qualunque, per un colpo, per una disgrazia, che Kundalini si liberi e salga in attesa per la colonna vertebrale. Poiché la coscienza dell’uomo comune non è preparata, questi si perde il sentimento ed entra in ciò che la medicina chiama catalessi.

Chi raggiunge questo grado coscientemente per mezzo degli esercizi yoga, proverà il supremo stato della coscienza, l’estasi. Per chi lo vede sembra che esso sia privo di coscienza giacché questa è rivolta ad un altro campo, ma egli è perfettamente sveglio, in quello stato che tutte le religioni chiamano beatitudine. Questo è un fatto fisiologico e psichico.

Il ruolo fondamentale del Prana

Il Prana secondo l’antichissima dottrina degli illuminati d’oriente, è l’energia, il nucleo originario dal quale scaturisce ogni vita, ogni moto, ogni attività.

Ogni materia viene fuori da un elemento originario, lo spirito della materia la filosofia indiana lo chiama Akasha. All’inizio della creazione il prana comincia ad agire su questo spirito, comincia a modellare, a formare e, grazie ad ogni sorta di forza che esce da esso, sorgono così le innumerevoli forme della forza e della materia. Il prana è presente come una forza di vita in ogni forma vivente. Ogni forza si fonda sul prana: quella di gravità, quella da trazione, quella di repulsione, dell’elettricità, della radioattività ecc. Senza prana non c’è vita perché il prana è l’anima di ogni forza, di ogni energia.

Il processo del prana

Il prana viene assorbito dal nostro corpo per mezzo di una normale respirazione; respirando profondamente ancor di più disciplinando la respirazione con le norme dello yoga, immagazziniamo del prana di riserva, assorbito dal nostro cervello e dai nostri centri nervosi, che potremmo adoperare per qualsiasi necessità.

Uomini che vengono strappati alle forme consuete della loro vita quotidiana da un improvviso sforzo fisico e morale e che, in queste circostanze sono capaci di azioni sorprendenti, possiedono, senza saperlo, la capacità di accumulare prana.

Il nostro corpo che consta di miriadi di atomi, di molecole, è continuamente penetrato di prana. Senza prana non esisterebbe alcun modo, alcuna vita nell’universo, dal più piccolo animale al più grandi sistemi solari. Il prana è la forza vitale cosmica che agisce in ogni vibrazione del mondo, paragonabile al ch’i cinese.

Secondo la filosofia, è il senso intimo delle forze naturali e la forma della loro manifestazione. La vita comincia nelle molecole della cellula, nel protoplasma. Ma nella cellula vivente si manifesta non solo vitalità, bensì anche intelligenza. L’anima che si vuol manifestare in forma corporea, sviluppa, con l’aiuto del prana, gli organi adatti, e costruisce i corpi che vivono in terra in modo corrispondente alla loro destinazione.

Il prana che agisce nel nostro spirito, nel cervello, e nel corpo, ci sta più vicino del prima che riempie l’universo. E noi siamo in armonia con il prana universale solo quando siamo in grado di dirigere di dominare con la nostra volontà le onde di prana che abitano il nostro corpo materiale. Il pensiero, che domina e dirige il prana, è la chiave per mezzo della quale possiamo aprire o chiudere la porta della vita.

Se noi, da noi stessi, con pensieri non buoni ci siamo resi malati, potremmo di nuovo, con pensieri positivi rifarci sani

Se vogliamo guarire dobbiamo prima di tutto credere nella nostra sanità. Scopo dello yoga è liberare in ogni individuo le potenzialità connaturate in se stesso in modo da valorizzarle, rendendole produttive. Una vera guarigione si può tenere solo se non la si lascia esclusivamente interventi estranei o a medicamenti, ma se Seve svegliano nel malato stesso le forze capaci di guarirlo.

Come ogni giorno spendete un po’ di tempo per lavarvi, così dovrete pure occupare un po’ di tempo, 10 minuti, mezz’ora, per dare al vostro corpo ciò di cui ha assolutamente bisogno per proseguire senza disturbi il suo lavoro

La manifestazione evidente del prana nel corpo umano, è quella di respirare; la conseguenza di ciò è il movimento dei polmoni. Dovete prima di tutto disciplinare la vostra respirazione. Ciò vuol dire, che non dovete respirare disordinatamente, senza badarvi, ma fare ogni respirazione concentrandovi il pensiero e guidare il prana ispirato nei centri nervosi che servono come serbatoi per esso.

Bisogna dominare con la coscienza l’esercizio, disciplinando la respirazione, concentrando in essa il pensiero. Il prana è la sostanza che dà modo ai polmoni a tutto il corpo umano. Quando il corpo, in seguito ad una lesione ad una malattia contratta per un regime di vita contro natura è diventato incapace di accogliere il prana, la potenza della corrente vitale si disperde.

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Yoga(Pexels photo)

Voi potete dominare le malattie facilmente o aumentare la vostra forza vitale e conservarle in quantità pari? Sì! Respirando secondo l’insegnamento dello yoga, date al vostro organismo prana più fresco e in maggiore quantità.

 

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