Quando i batteri presenti nei denti attaccano la gengiva può essere troppo tardi: la recessione gengivale è un disturbo pericoloso, conosciamolo meglio
La gengiva si ritira e il dente rimane sposto. Può succedere nel caso di recessione gengivale, causata principalmente dalla formazione di tasche tra dente e gengiva che agevola l’accumulo di batteri. Tutto questo porta a danneggiare la struttura ossea e il tessuto dei denti e in casi estremi può provocare la caduta dei denti stessi.
Un problema comune a molte persone, collegato all’infiammazione delle gengive, alla parodontite e all’ipersensibilità dentale. Ma partiamo dalle cause: quelle principali sono le infezioni batteriche delle gengive che devastano i tessuti. Per questo l’osso perde la sua funzione principale, quella di tenere saldi i denti nella loro posizione.
I primi consigli da seguire sono quelli di usare il filo interdentale, utilizzare il collutorio ma soprattutto lavarsi sempre bene i denti. Altrimenti può formarsi la solita placca che degenera in tartaro e porta alla recessione gengivale.
Altre cause della recessione gengivale possono però essere il fumo, perché porta alla formazione di placca sui denti, o i cambiamenti ormonali. Nelle donne, alcune fasi come la pubertà, la gravidanza e l menopausa possono indebolire le gengive e renderle anche più sensibili. Alcune persone possono però essere geneticamente portate a soffrire di questo problema.
I migliori trattamenti per la recessione gengivale

Nel caos in cui la recessione gengivale sia lieve, può essere trattata direttamente dal dentista con una pulizia profonda dei denti. Saranno rimossi la placca e il tartaro accumulati sotto le gengive. Eventualmente possono essere prescritti antibiotici per eliminare eventuali tracce di batteri rimanenti. Invece quando la recessione è grave e provoca sacche profonde oltre ad una perdita di tessuto osseo, allora non è sufficiente una pulizia. In questo caso occorrerà un intervento chirurgico per riparare i danni.
Sono diverse le procedure utilizzate per risolvere la recessione gengivale, a partire dall’innesto di tessuto molle, come il tessuto connettivo. In pratica si rimuove del tessuto connettivo dal palato per ricucirlo sulla gengiva e coprire così la radice esposta del dente.
Poi c’è anche la rigenerazione che ripristina osso e tessuti danneggiati dalla recessione gengivale.
Dopo aver rimosso i batteri dalle tasche delle gengive, il dentista applica un materiale rigenerativo, membrana o tessuto di innesto che stimola i tessuti a rigenerarsi in maniera naturale. La gengiva sarà fissata sopra la radice del dente e servirà pazienza perché la procedura attecchisca.