Come scegliere il nome per il bambino in arrivo: ecco alcune dritte

Scegliere il nome per un bambino in arrivo è un’impresa che richiede tempo e ragionamento. Ecco alcune dritte per fare la scelta giusta.

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Scegliere il nome del bambino in arrivo è un’impresa di non poco conto. Una bella responsabilità per il futuro adulto in base al quale potrebbe avere delle ripercussioni per tutta la vita.

C’è chi lo sceglie tenendo conto dei nomi dei nonni, chi in base al suono che produce, chi al significato. Insomma, una scelta che impegna i genitori e a volte anche gli altri membri della famiglia, per tutti i nove mesi.

E visto che il nome accompagnerà il nascituro per tutto il resto della sua vita è importante fare la scelta giusta. A tal proposito vogliamo fornirvi alcune dritte per scegliere il nome più adatto a vostro figlio o vostra figlia.

Ecco alcune dritte per scegliere il nome del bambino in arrivo

I latini dicevano ‘nomen omen’ una locuzione che significa ‘un nome un destino’ e deriva dalla credenza del popolo Romano che nel nome della persona fosse indicato il suo destino.

Per arrivare ai giorni nostri secondo la New York University e l’Università dell’Indiana più un nome trasmette successo e più ne avrà. La scelta del nome segue le regole del mercato azionario.

Inoltre, quando si sceglie il nome del futuro nascituro, oltre ai gusti personali occorre tener conto anche della legge italiana. In particolare gli articoli 34 e 35 del decreto n.396/2000 stabiliscono che:

  • può contenere al massimo 3 nomi.
  • vietato mettere lo stesso nome del padre o dei fratelli viventi. Si può però utilizzare il nome del padre ma aggiungendo a questo un altro nome. Se ad esempio il padre si chiama Giovanni il figlio potrà chiamarsi Giovanni Alberto.
  • i nomi stranieri devono avere le lettere dell’alfabeto italiano con estensione alle lettere J, K, X, Y, W.
  • non si possono dare nomi femminili ai maschi e viceversa. Maria potrà però essere inserito come secondo nome in un figlio maschio: ad esempio Giovanni Maria, Alberto Maria, ecc. Andrea è invece ritenuto unisex e quindi valido sia per maschio che per femmina.

Secondo la legge italiana se quando si iscrive un bambino all’anagrafe quest’ultima segnala al Procuratore della Repubblica il nome perché ritenuto non in linea con i requisiti imposti e quindi illegittimo, questo può intervenire con un’istanza alla prefettura.

In altre parole, il funzionario dell’anagrafe non potrà rifiutarsi di registrare il nome scelto dai genitori ma dovrà notificarlo al Procuratore che a sua volta stabilirà se procedere a rettificarlo.

Può capitare invece che due genitori non siano d’accordo sul nome. Se uno dei due quindi registra un nome che all’altro non piace potrà chiedere la rettificazione che avverrà però solo se giudicato ridicolo o lesivo della dignità del bambino.

Preso atto dunque delle regole stabilite dalla legge italiana per la scelta del nome di nostro figlio dovremo fare altre valutazioni. Ad esempio secondo lo psicologo Raffaele Morelli ad esempio la scelta del nome dovrebbe farla solo esclusivamente la mamma.

Le cose da tenere in conto quando si sceglie il nome per un neonato sono:

1) Il suono che il nome produce. Specialmente se è un nome straniero e difficile da pronunciare potrebbe creare disagio al piccolo per tutto il resto della sua vita. Ogni volta potrebbe essere costretto a dover fare lo spelling e finché il bambino è piccolo questo potrebbe creargli un problema.

2) Pronunciare il nome e il cognome insieme. Capire se un nome sta bene con il cognome è fondamentale. Quando il bambino dovrà dire come si chiama se avrà un nome di battesimo e un cognome lunghi potrebbe trovarsi a disagio. Da evitare assolutamente poi nomi che possano diventare giochi di parole: ad esempio se si fa ‘Colonna’ di cognome meglio evitare un nome come ‘Bianca’ che diventerebbe ‘Bianca Colonna’.

3) Controllate il significato del nome. Prima di scegliere un nome per vostro figlio sarebbe opportuno conoscere da dove deriva e il suo significato. Non è infatti detta che una volta che sappiamo il vero significato di un nome poi saremo ancora così sicuri di volerlo dare a nostro figlio.

4) Provare a immaginare i vari diminutivi. Quasi tutti nomi veniamo chiamati con un diminutivo nella vita di tutti i giorni. Per praticità infatti, tendiamo a chiamare le persone solo con la prima parte del nome. Questo sarà difficile poterlo fare con un nome molto corto. Ad esempio sarà impossibile trovare un diminutivo per ‘Mia’. Ma sarà invece facile farlo con un nome medio o lungo. Se il diminutivo che potrebbe scaturire da quel nome non ci piace, evitiamo di darlo al nostro piccolo.

5) Verificare che un nome che ci piace non ci faccia venire in mente una persona che non ci piace. Se da un lato è bene dissociare il nome dalla persona, dall’altro se non se ne può fare a meno evitiamolo. Ad esempio se il nome che ci piace è proprio quello della ex di nostro marito lasciamo perdere.

6) Non accontentare il volere di nonni o altri parenti. Il nome è importante che piaccia in primis alla mamma e poi al papà. Mettere tutti d’accordo è infatti impossibile. Oltre a questo è fondamentale che siano convinti della scelta i genitori.

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Queste sono solo alcune indicazioni. Potrete prendere spunto, per dare il nome a vostro figlio, ad esempio da quelli che significano fortuna, oppure da quelli biblici.

 

 

 

 

 

 

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