Il Movimento Cinque Stelle ha espulso il deputato Marco Rizzone perché facente parte dei “furbetti del bonus”. L’imprenditore genovese, infatti, è fra coloro che hanno richiesto il bonus da 600 euro destinato ai cittadini meno abbienti.
Bonus 600 euro, caos fra i parlamentari italiani. Molto eco aveva fatto la notizia di qualche mese fa secondo cui alcuni politici italiani hanno chiesto – e ottenuto – il bonus governativo a disposizione per aiutare i cittadini durante la pandemia da Coronavirus. Sgomento e stupore da parte della politica, unanime l’intenzione di fare chiarezza e trovare i “furbetti” che hanno cercato di usufruire di aiuti destinati ai meno abbienti.
Gli schieramenti di maggioranza e opposizione, visto anche il periodo storico particolarmente complesso per il Paese, hanno promesso chiarezza e pulizia nei rispettivi partiti. Pugno duro unanime che comincia (anche) con l’operato del Movimento Cinque Stelle che ha provveduto ad espellere il deputato Marco Rizzone.
M5S, Marco Rizzone espulso: le ragioni dell’allontanamento
La decisione è stata resa pubblica dal movimento pentastellato lo scorso 18 settembre nell’ambito di un post riguardante il referendum costituzionale pubblicato sul blog del Movimento: decisione inevitabile alla luce di quanto emerso sul conto dell’uomo, l’espulsione è effettiva dal 14 settembre. Il 37enne genovese, laureato in Economia e Commercio all’Università di Pisa, è al suo primo mandato da parlamentare.
È stato eletto, nella fattispecie, all’interno del collegio 4 della Liguria (Genova-San Frattuoso). Considerato, inoltre, uno dei maggiori promotori dell’alleanza fra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico sostenuta anche nella propria regione di appartenenza attraverso la candidatura per le Elezioni regionali di Ferruccio Sansa.
Movimento Cinque Stelle, un’altra decisione all’insegna della trasparenza
Marco Rizzone, che fa dunque parte dei cosiddetti “furbetti del bonus”, rappresenta l’ennesimo atto dei pentastellati verso la trasparenza: vessillo, questo, che è sempre stato alla base del Movimento. Infatti, l’uomo era stato, inizialmente, allontanato dal collegio probiviri per mano dei vertici Cinque Stelle che hanno quindi deciso per la sua sospensione unanime da cui è scaturita l’espulsione definitiva.
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Una nuova pagina politica, con un Rizzone in meno, sta per essere scritta dal Movimento Cinque Stelle: “Mi aspetto la stessa trasparenza – sottolinea Luigi Di Maio – dagli altri schieramenti qualora dovessero riscontrare le medesime incongruenze rispetto a uno o più elementi presenti nel loro partito”.
A causa di una legge elettorale, il porcellum del leghista Calderoli, che premiava chi si univa in coalizione, una forza politica che si presentò da sola prese quasi 800000 voti, il 2,2%, e non elesse nessuno.
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— MoVimento 5 Stelle #VotaSì (@Mov5Stelle) September 18, 2020
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