Alessitimia o analfabetismo emotivo: quando è difficile dire “ti amo”

L’alessitimia o analfabetismo emotivo è l’incapacità di esprimere a parole i propri sentimenti: come si convive con una persona alassitimica?

Alessitimia
(Pixabay)

La parola Alessitimia deriva dal greco e significa “mancanza di parole sulle emozioni”.

Si tratta di un disturbo che colpisce moltissime persone le quali, molto spesso, non sanno di soffrirne. Molto spesso, infatti, le persone alessitimiche sono semplicemente catalogate dalla società come persone fredde, distanti, poco emotive e di scarsa empatia.

Purtroppo le cose non stanno così. L’alessitimia, o analfabetismo emotivo, è un disturbo serio, che implica conseguenze anche gravi sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono e delle persone che tentano di instaurare con gli alessitimici delle relazioni sentimentali.

La convivenza con una persona alessitimica, infatti, risulta estremamente frustrante dal punto di vista emotivo e, di conseguenza, dal punto di vista psicologico. Per questo motivo non è affatto raro che le relazioni amorose delle persone alessitimiche finiscono per esaurirsi nel giro di pochissimo tempo perché non risultano soddisfacenti per entrambi i partner.

Tutti i sintomi dell’analfabetismo emotivo

vero amore
Foto da Pixabay

In condizioni normali una persona è portata ad esprimere i propri sentimenti attraverso i modi che ritiene più adatti al contesto in cui vive e al proprio carattere.

Naturalmente, lo strumento verbale, cioè l’espressione dei sentimenti tramite le parole, è quello più utilizzato. Si tratta infatti di uno strumento molto duttile e preciso, che permette di spiegare in maniera molto dettagliata sia la natura dei propri sentimenti sia le loro cause e le loro conseguenze.

Una persona alessitimica non è in grado di utilizzare lo strumento verbale per dar forma ed espressione ai propri sentimenti quindi, molto spesso, finisce per non riuscire a comunicarli in maniera appropriata alle persone che la circondano.

Questo comporta conseguenze di vario tipo ma, nella maggior parte dei casi, la persona alessitimica viene semplicemente considerata una persona senza sentimenti.

A sostegno di questa tesi ci sono anche altri comportamenti di una persona che soffre di analfabetismo emotivo, come:

  • tendenza a rispettare la maggior parte delle norme e delle convenzioni sociali
  • mancanza di empatia, che gli impedisce di interpretare non soltanto i propri sentimenti ma anche quelli delle altre persone
  • estrema riservatezza e poco piacere a parlare degli aspetti personali della propria vita, preferendo parlare di argomenti leggeri, neutri e oggettivi come avvenimenti, eventi e hobby piuttosto che della propria vita affettiva e delle proprie sensazioni.

Effetti dell’analfabetismo sociale nelle relazioni

Coppia cause di litigi
Photo AdobeStock

Per quanto possa sembrare difficile da accettare, le persone che soffrono di analfabetismo sociale in realtà non sono prive di sentimenti. Al contrario, hanno una vita emotiva complessa e strutturata ma che vivono come disordinata, caotica e inconcludente.

La capacità di dare un nome ai propri sentimenti e ai propri stati d’animo è fondamentale, infatti, per vivere una crescita emotiva nel corso degli anni, imparando a gestire e a migliorare le manifestazioni della propria emotività.

Le persone che non sono in grado di catalogare i propri sentimenti non sono nemmeno in grado di esprimerli e vivono, quindi, nella convinzione di non poter essere compresi dagli altri, sperimentando per anni un sentimenti di infelicità e di esclusione.

Il problema diventa ancora più grande nel momento in cui le persone alessitimiche cercano di costruire relazioni sentimentali. Per quanto possano provare dei sentimenti romantici nei confronti del proprio partner, infatti, non avranno alcuno stimolo ad esprimerli e, anche se lo avessero, non sarebbero in grado di farlo.

Questo, sul lungo periodo, logora la relazione, poiché il partner di una persona alessitimica si ritrova a dare in continuazione ricevendo in cambio davvero molto poco: nessuna conferma verbale, nessuna condivisione di sentimenti, nessuna capacità di intuire o di prevedere lo stato d’animo dell’altro.

Di certo c’è modo di aggirare l’ostacolo: la comunicazione verbale è soltanto una delle forme attraverso cui è possibile comunicare i sentimenti. Le persona affette da analfabetismo emotivo in genere con il tempo mettono a punto delle strategie comunicative che permettono loro di manifestare affetto, apprezzamento e vicinanza senza usare le parole. Il linguaggio non verbale e il contatto fisico diventano spesso fondamentali, dal momento che sono il mezzo più veloce ed efficace attraverso cui si può manifestare amore e vicinanza senza doverlo dire a parole.

Tra l’altro, durante la vita adulta le persone alassitimiche sperimentano un gran bisogno di creare legami e spesso anche di formare una famiglia, nella speranza di aver trovato finalmente un partner che, dopo aver superato tutte le difficoltà del caso, sia riuscito a comprenderli a fondo.

Cause dell’alessitmia: Asperger, stress, mancanza d’amore

stress
(fonte: Pexels)

Molte delle persone che soffrono di alessitimia hanno vissuto in un ambiente familiare autoritario (dominato da uno o da entrambe le figure genitoriali), hanno attraversato la separazione dai genitori per varie cause (problemi familiari o di salute) oppure hanno vissuto eventi traumatici che hanno segnato lo sviluppo della loro sfera emotivo.

Tra le condizioni cliniche che possono portare all’alessitimia ci sono la sindrome di Asperger, una patologia che rientra nello spettro dell’autismo, il disturbo antisociale della personalità, il disturbo narcisistico della personalità.

Anche le persone con il disturbo post traumatico da stress manifestano spesso forme più o meno gravi di alessitimia, che spesso si manifestano insieme a ipertensione, disfunzioni sessuali, disturbi dell’alimentazione (come anoressia o bulimia), ansia cronica e depressione.

L’unica cura efficace dell’alessitimia è la rieducazione emotiva all’interno di gruppi terapeutici. Il soggetto alessitemico, infatti ha bisogno di imparare a instaurare relazioni emotive con le altre persone, a interpretare i segnali con cui le altre persone esprimono e manifestano i propri sentimenti e anche, naturalmente, a utilizzare gli stessi segnali.

 

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Molti specialisti sostengono che per l’alessitimia la terapia psicologica non sia funzionale, dal momento che l’intelligenza emotiva è una facoltà mentale che si sviluppa mentre si instaurano relazioni sociali e non quando si fa esclusivamente riferimento a se stessi e ai propri processi mentali.

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