Rosanna Lambertucci: “In pericolo di vita per un distacco della placenta”

Rosanna Lambertucci, in un’intervista al Corriere della Sera, racconta il dramma vissuto prima di diventare mamma della figlia Angelica: “Cinque aborti e una bambina morta”.

rosanna lambertucci
Rosanna Lambertucci a Io e Te – Screenshot da video

Rosanna Lambertucci apre il proprio cuore in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera. La conduttrice ha aperto un cassetto doloroso della sua vita privata. Mamma di Angelica e nonna di Caterina, Rosanna Lambertucci ha dovuto affrontare un percorso difficile per poter diventare madre e nell’intervista rilasciata a

Rosanna Lambertucci: “Ho rischiato la vita per diventare mamma”

Rosanna Lambertucci figli
Lambertucci (Fonte: Instagram)

Per Rosanna Lambertucci non è stato facile diventare mamma. Dopo aver raccontato il suo dramma a Pierluigi Diaco nel corso del programma Io e Te, la conduttrice si è raccontata in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Roberta Scorranese per il Corriere della Sera. 

Ho perso cinque figli mai nati. Pensi che ho anche avuto due gravidanze extrauterine consecutive. Senza contare un distacco della placenta, cosa che mi ha messo in pericolo di vita: ricordo la corsa in ospedale, manco sapevo che cosa stavo rischiando. Ero giovane, volevo un figlio“, ha raccontato.

La Lambertucci ha anche subito un’operazione per la ricostruzione di una tuba, ma non si è mai arresa. Andava male, mi curvano ed io ci riprovavo. C’era una certa incoscienza. Oggi lo capisco, ma all’epoca non ragiovano così“, aggiunge.

Dopo tanto dolore, però, è arrivata Angelica che l’ha resa anche nonna di Caterina. La Lambertucci, tuttavia, ha dovuto affrontare un altro momento difficile quando si è ammalato il marito Alberto Amodei:

Rosanna Lambertucci figli
Rosanna Lambertucci (Fonte: Instagram)

“Era già il mio ex marito. Ricordo il giorno in cui, non sentendolo da un po’, andai a casa sua e lo trovai immobile nel letto. Con l’aiuto di un ospedale lo portammo in ospedale, il professor Giulio Maira lo operò al cervello , ma dopo un paio d’anni morì. Furono anni dolorosissimi e alla fine avrei avuto bisogno di lavorare. Non solo e non tanto per i soldi: mi avrebbe aiutata psicologicamente”, ha concluso. 

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