Coronavirus | Migliaia di inglesi scendono in strada per la maratona

Il Coronavirus viene affrontato dagli inglesi in maniera completamente diversa del resto del mondo. Il Primo Ministro Boris Johnson si affida all’immunità di gregge e gli inglesi lo prendono alla lettera: nelle scorse ore si sono riversati in migliaia nelle strade del Regno Unito, senza alcuna paura.

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(Foto: Instagram)

Mentre la Cina e l’Italia hanno scelto la strada della quarantena volontaria e la linea dura nella gestione della pandemia di Coronavirus, sembra che gli inglesi siano di un’idea completamente diversa.

Migliaia di sportivi, infatti, non hanno rinunciato a correre la maratona: i molti eventi, organizzati in varie città britanniche, non sono stati annullati per evitare il contagio (com’è successo ad esempio in Italia) e la partecipazione è stata di massa.

Quali saranno le conseguenze del comportamento degli inglesi?

L’inghilterra ignora il Coronavirus e scende in strada

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Maratona in Inghilterra nonostante il Coronavirus (Foto: Instagram)

Liverpool, Leeds, Bath: sono molte le città in cui in queste ore migliaia e migliaia di inglesi sono scesi in strada armati solo di una tenuta sportiva e di un paio di scarpette da corsa per correre la maratona.

Le foto diffuse non soltanto dalla stampa ma anche da diversi utenti dei social hanno mostrato strade affollatissime persone accalcate le une sulle altre, completamente in barba alle norme di sicurezza e buon senso che stanno venendo adottate in metà del mondo in queste stesse ore per proteggere la popolazione dal diffondersi del Coronavirus.

La deputata Wera Hobhouse aveva tentato di mettere in guardia i propri cittadini, sconsigliando vivamente di sottoporre se stessi e i propri cari a rischi inutili. 

Dimostrandosi completamente d’accordo con la linea impostata da Boris Johnson, cioè di non fare nulla se non attendere il naturale decorso della malattia, i sudditi di Sua Maestà britannica hanno deciso di ignorare le avvertenze di medici e politici e di dedicarsi anima e corpo all’attività sportiva.

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Un comportamento così sconsiderato da parte di migliaia e migliaia di inglesi in buona salute non può che riportare alla mente l’ormai famoso caso del paziente uno italiano.

Sportivo, in perfetta salute, giovane e atletico, il trentottenne Mattia ha contratto il virus dopo essersi dedicato per diversi giorni consecutivi a una intensa attività sportiva, tra cui proprio una mezza maratona.

Il virus ha avuto la possibilità di sconfiggere le difese immunitarie di Mattia a causa di quella che gli scienziati chiamano open window, ovvero una finestra temporale in cui le difese immunitarie di un organismo sano sono molto basse a causa di una intensa attività fisica e di un mancato recupero fisico.

Non è difficile immaginare che se ci fossero dei pazienti asintomatici tra coloro che hanno corso la maratona nel Regno Unito, moltissimi sportivi sarebbero esposti al rischio durante l’open window, ovvero nel momento di maggior debolezza del loro sistema immunitario.

 

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Un post condiviso da Martijn (@martijnvanvliet) in data:

Un evento sportivo che in un altro momento storico avrebbe dovuto essere una festa e la celebrazione di uno stile di vita sano ed equilibrato potrebbe trasformarsi in una bomba virale.

Il raduno dei Puffi in Francia, improvvisamente non sembra così grave.

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