Barbara D’Urso | Le scuse alla Polizia Penitenziaria dopo la gaffe

Barbara D’Urso ha manifestato negli scorsi giorni la vicinanza ai detenuti delle carceri d’Italia. Uno degli ospiti di Pomeriggio 5, in rappresentanza della Polizia Penitenziaria, ha preteso le scuse della conduttrice dopo un’affermazione inesatta. Ecco come sono andate le cose.

Barbara D'Urso scuse
Barbara D’Urso (Screen)

È passata quasi una settimana da quando Barbara D’Urso, nel corso della puntata quotidiana di Pomeriggio 5 ha mandato un abbraccio virtuale a tutti i carcerati d’Italia e ai loro parenti. 

Questa manifestazione d’affetto della regina di Canale 5 ha generato una serie di reazioni tra le fila della Polizia Penitenziaria italiana: addirittura la D’Urso ha ricevuto una lettera da parte di un agente che l’ha accusata di rovinare l’immagine delle forze dell’ordine che lavorano in carcere.

La presentatrice ha voluto immediatamente porre rimedio all’equivoco: in una puntata successiva del suo storico show pomeridiano ha specificato che di solito saluta sempre anche le guardie carcerarie. 

E, mentre Barbara cercava di rispettare ogni categoria di telespettatori, è inciampata in un’altra trappola, scatenando la furia di Donato Capece, Segretario del Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria.

Barbara D’Urso chiede scusa (a modo suo)

Barbara D'Urso e Donato Capece
Barbara D’Urso e Donato Capece (Screen)

Collegandosi con il programma, infatti, il Segretario del Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria, ha sottolineato come le parole della D’Urso abbiano continuato a peggiorare la sua situazione nei confronti della categoria rappresentata dallo stesso Capece.

Il Segretario ha infatti specificato alla conduttrice che il Corpo di Polizia Penitenziaria ha diritto a essere chiamato con il proprio nome corretto. Definire i poliziotti “guardie carcerarie” è sempre stato considerato denigratorio nei confronti del loro ruolo professionale.

Inoltre, Capece ha voluto sottolineare quanto offensiva è risultata la vicinanza di Barbara D’Urso alle persone che sono in carcere perché si sono macchiate di qualche reato insieme alla leggerezza con cui ha invece trattato dei “servitori dello Stato”, come il Segretario ha definito se stesso e tutti i propri colleghi.

“Noi siamo degli eroi sconosciuti, degli eroi silenziosi. Quando lei manda un messaggio dicendo che tutti i detenuti sono nel suo cuore, io mi domando: io che sono un umile servitore dello Stato che ruolo ho nel suo cuore o comunque nella sua trasmissione? Ecco perché dico che lei deve delle scuse a tutta la polizia penitenziaria”.

Addirittura, Capece ha reso noto pubblicamente che l’espressione “guardie carcerarie” è sempre stata presente nel linguaggio comune ma non corrisponde ad alcuna professione mai esistita o riconosciuta.

A questo punto, costretta a delle nuove scuse, la padrona di casa si è però voluta togliere un sassolino dalle scarpe, accusando il Segretario di voler fare polemica a tutti i costi mentre lei lo aveva invitato a partecipare alla trasmissione chiarendo prima di tutto di essere molto dispiaciuta per quello che era successo.

Il tono piuttosto sarcastico faceva intendere chiaramente lo stato d’animo con cui Barbara D’Urso ha spiegato la propria versione dei fatti: “Chiedo umilmente scusa della mia grandissima ignoranza e di aver per errore chiamato guardie carcerarie gli agenti di polizia penitenziaria”.

 

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Pomeriggio 5 è l’unico dei programmi di Barbara D’Urso a essere stato mantenuto dal palinsesto televisivo Mediaset dopo i cambiamenti dettati dal Coronavirus: ci saranno altri momenti di tensione nelle prossime puntate?

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