Cesena, gli studenti si vaccinano per far tornare in classe il compagno malato

Anche quest’anno è periodo di vaccini, secondo gli infettivologi il virus influenzale colpirà 6 mln di italiani. Da Cesena una storia di prevenzione e integrazione per spingere le famiglie a vaccinare i propri figli.

Integrazione e salute, l’esempio dei bambini di Cesena (Istock)

Quando si parla di vaccini, ormai pare impossibile escludere pregiudizi e luoghi comuni dal dibattito: quella che, fino a poco tempo fa, sembrava una cosa normale – cioè vaccinarsi per prevenire malattie infettive – attualmente viene messa in dubbio. Così, da qualche anno, nel nostro Paese hanno preso piede teorie discordanti che attaccano l’utilità di questo sistema: vaccinisti contro antivaccinisti, in un sempiterno dibattito che tiene banco fra il serio e il faceto della quotidianità.

I dubbi sono alla base della scienza, o meglio le curiosità e gli interrogativi che gli addetti ai lavori dovrebbero porsi per fare sempre meglio ed alzare l’asticella su vari temi legati alla cura della persona e all’abbattimento di determinati virus. Perchè, però, mettere in dubbio i passi avanti fatti finora? Mentre si cerca una risposta plausibile esistono ancora bambini non vaccinati, durante il periodo scolastico diventa un problema: se per gli adulti non c’è l’obbligatorietà di certe procedure e viene sbandierata come monito la parola “consigliabile” in base alla propria situazione e alle condizioni di salute per i più piccoli vige l’obbligatorietà del vaccino – fino a una certa età – per evitare spiacevoli ripercussioni sul proprio organismo e quello degli altri.

Vaccinarsi è importante, la testimonianza della Dott.ssa Antonella Brunelli

Il virus influenzale quest’anno colpirà 6 mln di italiani (Istock)

Una storia che fa riflettere è quella accaduta in una scuola elementare di Cesena, in cui è presente un bambino affetto da Leucemia linfoblastica acuta, lo studente è stato assente per parecchio tempo dall’istituto per dedicarsi alle cure. La sua vicenda è finita sulle prime pagine dei giornali poiché non poteva tornare fra i banchi di scuola, dopo aver affrontato le adeguate terapie, perchè ancora a rischio infezioni.

L’anno scorso, come riportava l’edizione locale del Resto del Carlino, i genitori hanno pregato le famiglie degli altri studenti di vaccinarsi poiché il figlio aveva bisogno di stare in una situazione protetta. Immunizzata da qualsiasi forma di batterio. Questa sicurezza veniva meno dato che non tutti i bambini erano vaccinati in quella classe, hanno raccontato i genitori. A distanza di un anno è cambiato tutto: le famiglie degli altri studenti hanno vaccinato i propri pargoli per proteggere il compagno e permettergli di tornare a scuola.

“Questi bambini e questi genitori hanno compiuto un gesto di responsabilità, di generosità e di amicizia che ci ha riempito di gioia e ci ha fatto pure commuovere. Come riconoscimento simbolico abbiamo regalato ad ogni bambino un libro, ha ribadito  Antonella Brunelli – Responsabile della Pediatria della Comunità di Cesena – al Resto del Carlino ricordando inoltre: “Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, salvo specifiche indicazioni per eventi legati ai vaccini o all’andamento epidemiologico stagionale dell’influenza“.

Secondo le recenti stime, il virus influenzale colpirà 6 milioni di italiani: “Sono presenti due nuove varianti di virus A, H3N2 e H1N1 (più rischiosi in particolare per gli anziani con complicazioni polmonari) insieme ai virus B/Colorado e B/Phuket. I vaccini sono costruiti per coprire tutti e quattro in base ai dati arrivati dall’altro emisfero che ne ha già visto la circolazione”, rende noto la Brunelli. Dunque, un motivo in più per prendere provvedimenti. Come hanno fatto, del resto, gli studenti di Cesena rispettando il precetto latino “mens sana in corpore sano”, con buona pace degli scettici.

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