Gareth Thomas sieropositivo: la confessione sui social commuove i fan

Gareth Thomas affida ai social la confessione di avere l’HIV. Una scelta ben precisa per abbattere gli stereotipi negativi sulla sieropositività, un modo per infondere coraggio a chi sta ancora lottando.

Gareth Thomas in campo con il Galles (Getty Images)

Rugby. Gareth Thomas, ex capitano del Galles e dei British Lions, si è ritirato dall’attività agonistica nel 2011 rivelando al mondo di essere omosessuale. Fu uno dei primi a farlo, quando era ancora in attività e, per questo, fece scalpore. Otto anni dopo, il campionissimo annuncia pubblicamente – con un’altra presa di posizione ben definita – di essere sieropositivo.

La sua è una scelta di campo, per così dire, sceglie di mostrarsi sui social network nel suo momento più fragile per debellare i pregiudizi verso chi è positivo all’HIV: “Ho estremo bisogno di tutti, del vostro sostegno. Sono vulnerabile, ma non mi arrendo. Voglio combattere questa battaglia con tutte le mie forze. È anche una battaglia contro gli stereotipi che da sempre circolano su virus e malattia. I progressi della medicina consentono ora ai sieropositivi di vivere a lungo e in buona salute. Con un trattamento efficace, il virus non può essere trasmesso. A parte la sveglia alle 6 per prendere un unico farmaco al giorno e andare in ospedale per fare gli esami del sangue ogni sei mesi, questa condizione ha un modesto impatto sulla mia vita”, ha sottolineato in un video.

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Gareth Thomas e l’HIV: dopo la rivelazione, un documentario racconterà la sua storia

Gareth Thomas nelle vesti di commentatore sportivo (Getty Images)

Ulteriore impatto hanno avuto le sue parole, soprattutto all’alba di tempi in cui di questa patologia se ne parla molto poco. O meglio non quanto sarebbe necessario. Quando lo si fa, spesso, è possibile incappare in fraintendimenti. Proprio quelli che vuole evitare l’ex rugbista: “Ho contratto il virus dell’HIV. È stato come essere investito da un treno che viaggia a 400km/h. Temevo di essere trattato come un lebbroso ed emarginato, ho provato vergogna e pensato più volte al suicidio. Morire avrebbe potuto essere la via d’uscita più facile, ma poi mi sono confrontato con la realtà. Molti vivono con paura e si vergognano di avere l’HIV, ma per me ora non è più così”, rivela.

Il suo esempio potrebbe far da propulsore al coraggio di moltissimi che, magari, sono alle prese con la sua stessa identica situazione. Dopo la sua dichiarazione è arrivato il sostegno da parte di amici e colleghi, anche illustri, come Elton John e il marito David Furnish. Solidarietà al campione anche da parte dei duchi di Cambridge e Sussex, Harry e William definiscono Gareth Thomas “leggenda sul campo e fuori” continuando a fare il tifo per lui anche in questa battaglia.

La decisione di Thomas, nel rivelare la sua condizione in questo periodo, non è casuale: tra pochi giorni inizierà il Mondiale in Giappone e Gareth sarà commentatore televisivo per Itv e BBC Wales trasmetterà un documentario sulla sua storia accompagnato dalla campagna Your Race – Your Victory. Il suo esempio potrà essere, dunque, alla portata di tutti. La celebrità, talvolta, può arricchire non solo chi la possiede ma anche chi è in grado di comprenderla e plasmarla ad un’esigenza comune utile ad abbattere qualche tabù.

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