Daniele Silvestri chi è: età, altezza, carriera e vita privata

Daniele Silvestri
Fonte: Instagram @fizzle.it

Daniele Silvestri chi è? Tutto quello che c’è da sapere tra età, carriera, vita privata e esperienza a Sanremo

Daniele Silvestri è un cantautore italiano di 50 anni. Lui è nato a Roma il 18 agosto del 1968. Prima della sua nascita la madre era una cantante jazz mentre il padre lavorava come autore teatrale e televisivo anche per Maurizio Costanzo. Le passioni per la musica le viene trasmessa dai genito e grazie a questo impara a suonare il pianoforte già in tenera età, successivamente impara anche a suonare la chitarra. Forma la sua prima band da ragazzo con la quale suona cover ispirate ai famosi Duran Duran, dopodiché attraversa l’Europa fino all’età di 20 anni.

Nome: Daniele Silvestri
Data di nascita: 18 agosto 1968
Età: 50 anni
Segno zodiacale: Leone
Professione: Cantautore
Luogo di nascita: Roma
Altezza: 175 cm
Peso: 75 kg
Account social: Instagram, Youtube, Facebook, Twitter
Sito Web: http://www.danielesilvestri.it/

Daniele Silvestri: vita privata

Daniele Silvestri ha avuto una relazione di 9 anni con l’attrice Simona Cavallari. I due non si sono mai sposati ma hanno avuto due figli, Pablo Alberto nel 2002 e Santiago Ramon nel 2003. Nel 2009 la loro relazione finisce e successivamente ha una storia con l’ex attrice Lisa Lelli, la coppia si sposa nel 2012. Due anni più tardi nasce anche il loro primo figlio, Oliver.

Daniele Silvestri: carriera musicale e televisiva

Il debutto artistico di Daniele Silvestri avviene nel 1994 quando pubblica il suo primo album omonimo. Con questo disco vince la Targa Tenco per il miglior album d’esordio e nello stesso anno partecipa a Sanremo Giovani. Anche l’anno successivo parteciperà con la canzone L’uomo col megafono grazie alla quale vince il premio Volare della critica come miglior testo letterario. Pubblica anche il suo secondo album e con la seconda tracce del disco, Le cose in comune, vince il premio Tenco come miglior canzone dell’anno. L’esordio di Daniele Silvestri è quindi consacrato da numerosi premi e riconoscimenti.

Nel 1996 pubblica il suo terzo album, Il dado, composto da addirittura due cd. Nell’album è presente il brano Cohiba, che Silvestri ha dedicato a Ernesto Che Guevara. Due anni dopo scrive le musiche per il film Barbara e per lo spettacolo Domani notte a Mezzanotte qui, grazie al quale conosce la sua futura compagna Simona Cavallari.

Nel 1999 partecipa al festival di Sanremo con la canzone Aria, grazie al quale vince il premio della critica Mia Martini. Nella stesso anno pubblica il suo nuovo album Sig. Dapatas. Tre anni dopo risale sul palco dell’Ariston con il brano Salirò, che diventerà un vero e proprio tormentone e grazie al quale rivince il premio Mia Martini.

Nel 2004 esce il suo primo CD live dal titolo Livre Transito, che è preceduto dal singolo Kunta Kinte. Successivamente Daniele Silvestri si prende una pausa di qualche anno per passare un po’ di tempo con la sua famiglia e i suoi figli. Nel 2007 partecipa nuovamente la festival di Saremo con la canzone La paranza, tuttavia non vince arrivando solo quarto.

Dal 2008 al 2010 la sua carriera è occupata principalmente da progetti live e nel 2011 esce il suo nuovo album S.C.O.T.C.H. caratterizzato da numerose collaborazioni.

Due anni dopo partecipa per la quarta volta al Festival di Sanremo e pubblica un EP dal titolo Che nemmeno Mennea, che contiene anche un brano inedito. Nel 2014 si dedica di nuovo al cinema realizzando alcuni brani per il cinema. Nello stesso anno annuncia la collaborazione con gli amici e colleghi Niccolò Fabi e Max Gazzè, con i quali parteciperà a un tour e produrrà un album, Il padrone della festa. Due anni dopo ritorna solista lanciando l’album Acrobati. Nel 2019 parteciperà al Festival di Sanremo.

Daniele Silvestri: a Sanremo con ‘Argento Vivo’

ospiti Sanremo

Daniele Silvestri quest’anno parteciperà al Festival di Sanremo 2019, con il brano ‘Argento Vivo’.
Il cantante rivela a Tv Sorrisi e Canzoni che l’idea del suo pezzo è nata da un post pubblicato da lui stesso su Facebook. “Due mesi fa ho chiesto a tutti delle idee per il nuovo album, che in realtà era quasi pronto, e molti hanno suggerito i temi della scuola e dell’adolescenza. Ma mi infastidiva l’idea di fare una lezione, così ho pensato di entrare nel punto di vista di un ragazzo di oggi. La scommessa è raccontare la sua visione delle cose, anche a tinte scure”

Qui sotto vi lasciamo il testo del brano:

Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo
Signore

Che ero argento vivo
E qui dentro si muore.
Questa prigione corregge e
Prepara una vita
Che non esiste più da
Almeno vent’anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano a casa
Lo sai
Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
Come se casa non fosse una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero i domiciliari
Ho sedici anni ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
E il tempo scorre di lato ma
Non lo guardo nemmeno

E mi mantengo sedato per
Non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo
E mi ripetono sempre che devo darmi da fare
Perché alla fine si esce e non saprei dove andare
Ma non capiscono un cazzo, no
Io non mi ci riconosco
E non li voglio imitare
Avete preso un bambino che
Non stava mai fermo
L’avete messo da solo
Davanti a uno schermo
E adesso vi domandate se sia normale
Se il solo mondo che apprezzo
È un mondo
Virtuale
Io che ero argento vivo
Dottore
Io così agitato, così sbagliato
Con così poca attenzione
Ma mi avete curato
E adesso
Mi resta solo il rancore
Ho sedici anni
Ma è già più di dieci
Che ho smesso di credere
Che ci sia ancora qualcosa là
Fuori
E voi lasciatemi perdere
Così facile da spiegare
Come si nuota in mare
Ma è una bugia, non si può imparare
A attraversare
Quel che sarò
Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
Sono fiori e scarabocchi in un quaderno
Uno zaino come palla al piede
Un’aula come cella
Suonerà come un richiamo
Paterno il mio nome dentro l’appello
E come una voce materna la
Campanella suonerà
È un mondo nato dall’arte
Per questo artificiale
In fondo è un mondo
Virtuoso
Forse per questo virtuale
Non è una specie a renderlo
Speciale
E dicono
Che tanto è un movimento
Chimico
Un fatto mentale
Io che non mentivo
Che ringraziavo ad ogni mio
Respiro
Ad ogni bivio, ad ogni brivido
Della natura
Io che ero argento vivo in
Questo mondo vampiro
Mercurio liquido se leggi la
Nomenclatura.
Ho, sedici anni ma già da
Più di dieci vivo in un
Carcere
E c’è un equivoco nella
Struttura
E fingono ci sia una cura
Un farmaco ma su misura
E parlano parlano parlano
Parlano
Mentre mio padre mi spiega
Perché è importante studiare
Mentre mia madre annega
Nelle sue stesse parole
Tengo la musica al massimo
Ancora
Ma non capiscono un cazzo, no
E allora
Ti dico un trucco per
Comunicare
Trattare il mondo intero
Come un bambino distratto
Con un bambino distratto
Davvero
È normale
Che sia più facile spegnere
Che cercare un contatto
Io che ero argento vivo
Signore
Io così agitato
Così sbagliato
Da continuare a pagare in
Un modo esemplare
Qualcosa che non ricordo di
Avere mai fatto
Ho sedici anni
Ho sedici anni e vivo in un carcere
Se c’è un reato commesso là
Fuori
È stato quello di nascere

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