In un manoscritto è stato rivelato l’assassino di Yara Gambirasio – FOTO

Il giallo di Brembate, una storia che non ha mai fine nonostante la condanna inflitta in Cassazione a Massimo Giuseppe Bossetti, l’assassino della piccola Yara.

Tempo fa, è stato lo stesso Massimo Bossetti a scrivere una lettera dal carcere indirizzata all’inviato di Mediaset Enrico Fedocci:

“Caro Enrico, fai giungere a tutti la voce di un innocente condannato al carcere a vita senza MAI potersi difendere. MAI smetterò di lottare con i miei Avvocati che mi difendono per sincera convinzione amore di giustizia, per dimostrare la mia innocenza!!” – Massimo Bossetti

Massimo Giuseppe Bossetti, l’assassino della giovane ginnasta di Brembate è in carcere dal giugno 2014 ed è stato condannato all’ergastolo da una sentenza  definitiva della Cassazione per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio

Un esperto, ha voluto analizzare la lettera scritta tempo fa dalla prigione da parte di Bossetti e sarebbe emerso   è emerso: “un notevole narcisismo, accompagnato da una cura eccessiva della propria immagine”. Inoltre sarebbe venuto fuori “un atteggiamento accalappiante creando in lui ambivalenza di sentimenti”.

Sempre secondo l’esperto chiamato dal quotidiano on line che spesso si è occupato in prima linea di questa vicenda “Il Giornale” Bossetti “passa con grande facilità da sentimenti di freddezza razionale ad atri di ‘sdolcinatura accaparrante’ per ottenere comprensione e sedurre l’interlocutore col suo modo di fare”.

Bossetti
Il condannato Bossetti

“Infine questa valutazione senza dubbio ci permette di affermare che ci troviamo di fronte ad un personaggio indefinibile e contorto, che non è riuscito a conciliare le forti pulsioni emozionali con un adeguato controllo consapevole. Ciò è senza dubbio alla base di un carattere borderline vale a dire ai limiti della patologia caratteriale”.

 

Yara Gambirasio, tutta la verità sul suo giubbotto

 

Massimo Bossetti è stato condannato anche in Cassazione  all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio.

 

Ci sono però ancora sono molti aspetti emersi in queste settimane dopo la sentenza, ancora con dei dubbi nell’ambito delle indagini per il prematuro e terribile decesso delle 13enne ginnasta di Brembate di Sopra (Bergamo) Yara Gambirasio.

Uno degli punti che sui principali social vengono messi in dubbio riguardano gli oggetti ritrovati nelle tasche della giovane, dopo la scoperta del suo corpo senza vita in un campo di Chignolo d’Isola, a tre mesi esatti dalla sua sparizione nel nulla, accaduta il 26 novembre 2010.

Quando il cadavere di Yara è stato ritrovato il 26 febbraio 2011, era in avanzato stato di decomposizione. Sui principali settimanali di gialli venne fuori che  all’interno delle tasche del giubbotto della piccola ginnasta  furono ritrovati parecchi oggetti. Con lei aveva portato le chiavi di casa e il suo lettore mp3, ma ci sono altri elementi che destano dubbi.

Nelle tasche di Yara la verità nascosta?

Nelle tasche della giovane  c’erano anche la sim e la batteria, ma il telefonino era sparito e non è mai stato trovato. Anche i guanti di lana mancavano, ma nonostante il freddo di novembre Yara non li indossava.

E un anno fa, sul  caso relativo all’omicidio di Yara Gambirasio è ulteriormente venuta fuori una clamorosa indiscrezione giornalistica durante la puntata di Quarto Grado

L’inviato che seguiva la trasmissione e che è stato dietro a tutte le  udienze del processo dove sono vietate le riprese, aveva riferito che nel dibattimento è spuntato un particolare finora mai emerso.

Nell’udienza che si è svolta in Corte d’Assise a Brescia la difesa di Bossetti aveva  chiesto l’assoluzione per l’imputato o in alternativa una nuova perizia sul Dna atta (dal loro punto di vista) a dimostrare che la traccia genetica mista riconducibile a Ignoto 1 non apparteneva a Bossetti, in quanto “anomala” (priva di Dna mitocondriale) e frutto di un clamoroso errore investigativo. Nonostante le arringhe degli avvocati però nei tre gradi di giudizio Massimo Giuseppe Bossetti è stato condannato all’ergastolo.

Giallo di Brembate, tutto quello che ha fatto Massimo Bossetti a Yara Gambirasio

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