L’ultima provocazione di Banksy: autodistrugge una sua stessa opera

E’ tornato in gran carriera Bansky, il celeberrimo e sempre estroso writer di Bristol, che questa volta ha deciso di dare scalpore distruggendo una sua stessa opera.

“The urge to destroy is also a creative urge”
– Picasso

Con questa citazione Banksy, il writer più famoso al mondo, made in Bristol, ha annunciato al mondo la sua ultima provocazione.

Per l’occasione l’artista ha voluto fare qualcosa di davvero unica, mai visto prima: ha volutamente distrutto una sua stessa opera e ciò subito dopo averla venduta.

L’ultima provocazione di Banksy

banksy
Foto da Instagram @banksy

Del resto forse non dovremmo stupirci: Bansky da sempre si è dichiarato contrario alla commercializzazione delle sue opere e così, proprio dopo aver messo a segno una vendita record, ha deciso di distruggere il quadro appena ceduto, ribadendo la sua ferma posizione.

Il fatto si è verificato durante un’asta da Sotheby’s, a Londra, dove si era appena realizzata la cifra più alta raggiunta da un Banksy (la stessa per cui era stata venduta nel 2008 un’altra sua opera): un anonimo compratore via telefono aveva appena acquistato Girl with a Balloon, Bambina con palloncino del 2006, parte di una celebre serie, per 1,4 milioni di sterline (1,2 milioni di euro).

Durante l’asta stessa si era sottolineato come la cornice all’interno della quale la celebre opera veniva mostra era stata realizzata dallo stesso artista. Un plus, verrebbe da pensare, e invece no. Proprio qui si celava infatti il tiro mancino di Banksy.

Come l’artista ha mostrato, la cornice era stata realizzata appositamente per distruggere l’opera su comando: ecco allora che, conclusa la vendita, il disegno ha iniziato a scender nella cornice, venendo risucchiato da un tritacarta.

Inutile anche il pronto intervento del personale che ha cercato di bloccare la distruzione del quadro. Il danno oramai era fatto: ma si tratta veramente di danno? Alex Branczik, il responsabile per l’arte contemporanea della sezione europea di Sotheby’s, non ne è poi così sicuro:

“Stiamo cercando di capire che cosa significa per l’asta. […] Abbiamo parlato con l’acquirente, che era sorpreso, e stiamo discutendo su quali saranno i prossimi passi. […] La distruzione è adesso parte integrante dell’opera: si potrebbe dire che adesso vale ancora di più. Sicuramente è la prima opera d’arte che si autodistrugge a conclusione di un’asta”

C’è inoltre già chi è pronto a giurare che lo stesso Banksy abbia attivato il meccanismo di distruzione: pare che subito dopo il “fattaccio” un uomo vestito di nero, con cappello e occhiali da sole, sia stato visto azzuffarsi con la security vicino all’ingresso della casa d’aste. Un uomo che potrebbe chiamarsi proprio Banksy.

 

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