Chi è Mario Draghi, l’economista italiano classe 1947 a capo della BCE: vita e carriera di uno degli uomini più potenti d’Europa
Mario Draghi, nato a Roma il 3 settembre 1947, è un noto economista italiano che dal 2011 ricopre la carica di Presidente della Banca centrale europea, essendo succeduto a Jean- Claude Trichet. Moderato di centrosinistra, la sua carriera accademica inizia al Massachusetts Institute of Technology, dove entra su segnalazione di Franco Modigliani e ha come professore, fra gli altri, Stanley Fischer, futuro governatore della Bank of Israel. Mario Draghi è allievo di un grande economista, Federico Caffè, considerato uno dei maggiori esponenti italiani del pensiero keynesiano, col quale si laurea nel 1970.
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Vita e carriera del presidente della Bce, Mario Draghi
Prima di iscriversi alla Sapienza, Mario Draghi frequenta l’Istituto Massimo di Roma retto dai gesuiti, dove ha per compagni di classe Luca Cordero di Montezemolo e Giancarlo Magalli. Consegue il PhD nel 1977, sotto la supervisione di Modigliani e di Robert Solow. Diverse sono le università e le facoltà in cui insegna: Trento, Padova, Venezia e Firenze. I suoi primi importanti ruoli inizia a ricoprirli negli anni Ottanta: è consigliere di Giovanni Goria, ministro del Tesoro nel Governo Craxi, quindi dal 1984 al 1990 è Direttore Esecutivo della Banca Mondiale. Negli anni Novanta è Direttore Generale del Ministero del Tesoro: la fiducia gli viene confermata dai governi Andreotti VII, Amato I, Ciampi, Berlusconi I, Dini, Prodi I, D’Alema I e II, Amato II e Berlusconi II.
In quegli anni, fu uno dei fautori della campagna di privatizzazione di società come IRI, Telecom, Eni, Enel, Comit, Credit e varie altre, che molte polemiche crearono sia durante che dopo. Grazie a quelle scelte austere, il debito pubblico scese di 10 punti percentuali, al 115%. Il 28 gennaio 2002 è stato nominato Vice Chairman e Managing Director di Goldman Sachs International. Tre anni dopo, a fine 2005, invece, è ai vertici della Banca d’Italia, divenendo Governatore. A lui si deve la messa a punto del piano di riassetto della Banca d’Italia. Il 16 maggio 2011, l’Eurogruppo ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della Banca centrale europea, incarico che ricopre ufficialmente a partire dal primo novembre dello stesso anno.