Maltrattamenti sui dipendenti: licenziata la vice-store manager della boutique Chanel di piazza di Spagna

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Denunce dettagliate da ben 15 dipendenti hanno condotto al licenziamente della vice-store manager della boutique Chanel di Piazza di Spagna.

Le lamentele erano iniziate a ottobre quando l’azienda ha deciso di procedere ad accertamenti dettagliati sull’operato della propria dipendente. I colleghi sottoposti riferivano di angherie e umiliazioni a vario livello. “La dirigente – affermò una delle impiegate –  mi ha spesso accusato di avere i capelli sporchi, e non era vero: solo perché non andavo dal parrucchiere messo a disposizione da Chanel. Un’altra collega, che si era tinta i capelli di rosso, è stata chiusa in bagno, poiché la tonalità non piaceva alla responsabile. La mia amica si è sentita male”. A ciòs i aggiungono poi appellativi come “anoressica” o “cicciona” e persino la pretesa di sfruttare i colleghi durante le ore di lavoro per commissioni personali.

Un vero e proprio regime del terrore basato sull’umiliazione che, come la multinazionale della moda ha sottolineato, “non sono in alcun caso conformi alla nostra politica interna”.

A gioire dell’allontanamento della donna non sono però stati solo i dipendenti della boutique ma anche l’Usb (l’Unione sindacale di base lavoro privato) che aveva raccolto le denune:

La prova che insieme si può lottare e vincere. Come è stato fatto, e continueremo a fare, per i lavoratori di Chanel

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Si spera ora che un lavoro più sereno attenda tutto il personale del negozio, punto vendita di un marchio simbolo di eleganze e delle più alte vette della moda ma nel cui nome, certo, non sono accettabili simili sopprusi.

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