‘Grazie per il vostro bullismo ragazzi, ottimo lavoro!’ Parla il papà della 14enne suicida

Carolina aveva 14 anni quando si è lanciata dalla finestra dal terzo piano dell’abitazione del padre. Era la notte tra il 4 e il 5 gennaio del 2013. Era stata vittima di cyberbullismo.  Il gruppo di aguzzini era composto da sei minorenni e un maggiorenne, tutti di Novara e un giorno di dicembre 2012, fecero bere la ragazza fino a renderla incosciente. La ripresero col cellulare mentre vomitava e in atteggiamenti osé. Il video finì in rete e nel giro di pochi minuti ottenne oltre duemila visualizzazioni. I filmati erano più di uno, ma furono quasi subito rimossi dalla rete.

carolina3Il cyberbullismo ha ucciso Carolina!

A parlare oggi è il padre di Carolina Picchio in un’intervista al Corriere della Sera:

“Se la giustizia fosse davvero giusta questi ragazzi dovrebbero andare nelle scuole per anni a spiegare quanto male hanno fatto con i loro video, i loro messaggi, le loro parole. Questo per me vuol dire metterli alla prova. Io non urlo, non chiedo galera vita o punizioni esemplari. Ma pretendo che almeno capiscano fino in fondo la gravità del loro comportamento. Che almeno spieghino ai ragazzini quanti rischi e quali mostri può creare Internet”.

È molto provato il papà di Carolina quando ricorda quella tragica notte:

“Alle tre del mattino chiamarono i carabinieri. Una voce mi chiese: lei è il papà di Carolina Picchio? Sì, gli ho risposto. Dov’è sua figlia? E io: sta dormendo in camera sua”.

Carolina decise di mettere fine alla sua vita quella notte. Qualcuno la vide e chiamò i soccorsi, ma tutti i tentativi di riportarla in vita furono vani. La ragazza lasciò un messaggio prima di andare compiere l’estremo gesto:

“Volevo solo dare un ultimo saluto. Perché questo? Beh, il bullismo, tutto qui. Le parole fanno più male delle botte, cavolo se fanno male. Poi riferendosi ai bulli: “A voi cosa viene in tasca oltre a farmi soffrire?. Grazie per il vostro bullismo ragazzi, ottimo lavoro”.

I cyberbulli, di cui uno maggiorenne, ha patteggiato la pena. Un altro che aveva meno di 14 anni non erano imputabile, il resto dei minorenni hanno dovuto rispondere davanti al Tribunale dei Minori e sono stati condannati dai 15 ai 27 mesi di messa alla prova.

Tra gli autori del video c’era anche il fidanzatino di Carolina che l’anno scorso è rimasto paralizzato dopo essersi tuffato al mare e oggi vive su una sedie a rotelle. Ancora nell’intervista, il papà di Carolina ricorda i messaggi che il gruppo di ragazzi si scambiava dopo la morte della ragazza:

“Hai sentito che Carolina s’è ammazzata? Sì, ho sentito. Quasi quasi vado all’obitorio a vedere per l’ultima volta quella faccia di m..”.

Parole che si commentano da sole, ovviamente. Il bullismo, il cyberbullismo sono una realtà e va fatta conoscere ai figli, ai ragazzi, agli adolescenti così da poterne prendere coscienza. Ne parlammo in un nostro articolo qualche giorno fa, in cui vi indicammo 5 film che parlano di bullismo che sarebbe il caso di far vedere ai nostri figli (per conoscerli cliccate qui).

Fonte articolo: HuffPost.it

SPOT POLIZIA POSTALE – IL CYBERBULLISMO E’ UN REATO – VIDEO!

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