Parigi: morta la studentessa italiana Valeria Solesin, Italia in lutto

Purtroppo è morta Valeria Solesin, la studentessa italiana che era Bataclan la sera degli attentati di Parigi.

Valeria Solesin
Valeria Solesin

Tutta l’Italia piange la morte di Valeria, figlia d’Italia come l’ha chiamata il presidente della Repubblica Mattarella. La studentessa di 28 anni della Sorbona si era persa nella caos scatenato al Bataclan dall’attacco dei terroristi. La ragazza era con il fidanzato Andrea e con altri amici, all’ingresso del teatro, quando è stata separata dal gruppo. Valeria ha perso la borsa con il cellulare e documenti, che è stata raccolta da una sua amica. Il suo fidanzato e gli amici sono riusciti a salvarsi, ma di lei si erano perse le tracce.

La foto della ragazza era finita anche nel post virale #RechercheParis che era stato diffuso su twitter per cercare le persone scomparse. Si pensava che Valeria Solesin fosse in qualche ospedale ferita, ma non ancora identificata perché senza documenti. Purtroppo anche molti cadaveri della tragica mattanza al Bataclan non erano stati ancora identificati e ieri mattina è arrivata la notizia che Valeria era tra di loro. Uccisa a colpi di Kalashinkov senza un perché, un venerdì sera che sarebbe dovuto essere di divertimento.

Valeria era una ragazza modello, brava negli studi, impegnata nel volontariato. Studiava in Francia da quattro anni e gli amici l’hanno definita “uno dei cervelli in fuga dall’Italia”. Era nata a Venezia, dove era cresciuta e aveva studiato al liceo scientifico ‘Benedetti’, poi si era trasferita a Trento per studiare sociologia all’università, dove si era laureata in breve tempo. A Trento aveva anche lavorato come volontaria per Emergency. Quindi il trasferimento a Parigi per gli studi specialistici in demografia alla Sorbona, dove Valeria studiava il rapporto delle donne tra famiglia e lavoro con una particolare attenzione alle differenze tra la Francia e l’Italia. Valeria aveva anche pubblicato dei saggi suoi suoi studi e aveva effettuato diverse interviste, e anche un’esperienza tra i clochard, per esaminare a fondo e nella realtà quotidiana la sua materia. Una ragazza d’oro, strappata alla vita troppo presto.

Unanime e commosso è stato il cordoglio di tutti gli italiani, delle istituzioni, dei media e dei personaggi pubblici.

Il presidente Sergio Mattarella ha scritto nel messaggio di cordoglio inviato alla famiglia Solesin:

“Valeria era figlia d’Italia e d’Europa. È stata uccisa da mano barbara, fomentata da fanatismo e odio contro la nostra civiltà, i suoi valori di democrazia, di libertà e di convivenza. Valeria è stata uccisa, insieme a tanti altri giovani, perché rappresentava il futuro dell’Europa, il nostro futuro”.

Il premier Matteo Renzi ha chiamato la famiglia Solesin per manifestare loro le condoglianze e la “vicinanza del governo”.

“Faremo di tutto per ricordare questa giovane ricercatrice che studiava alla Sorbona – ha dichiarato – e studieremo con la famiglia un modo per ricordarla, magari una borsa di studio che valorizzi le sue qualità straordinarie”.

Cecilia Strada di Emergency ha espresso il proprio dolore e le condoglianze alla famiglia su twitter:

“tra le vittime di Parigi c’è una ragazza stupenda, per anni volontaria di @emergency_ong. un abbraccio alla famiglia. e buon vento, Valeria”.

Il sito Neodemos, specializzato in studi demografici, ha ripubblicato ieri un articolo scritto da Valeria Solesin due anni fa e dedicato al tema “Donne e lavoro”: qui.

Ma il ricordo più bello di Valeria è ovviamente quello della madre, Luciana Milani, che con grande dignità e compostezza mentre comunicava ai giornalisti la morte della figlia ha detto:

“Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva”. “Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare. Era una persona meravigliosa è l’unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento”. “Ricordate – ha detto ai giornalisti – che era una persona, un cittadina, una studiosa meravigliosa“.

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