Le notizie del giorno: due donne massacrate per 300 euro

Airbus MetroJet Foto di Sergey Korovkin 84. Licenza CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons)
Airbus MetroJet Foto di Sergey Korovkin 84. Licenza CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons)

Si fa sempre più probabile l’ipotesi che a bordo dell’aereo russo caduto nel Sinai sabato scorso, poco dopo essere decollato da Sharm el-Sheik, ci fosse una bomba a bordo. Lo hanno detto per primi i servizi segreti americani e sull’ipotesi dell’attentato terroristico si sono pronunciati anche il Presidente Usa Barack Obama e il Primo Ministro britannico David Cameron. Gli elementi che proverebbero la presenza di una bomba a bordo che avrebbe fatto saltare in aria l’aereo della MetroJet prima dello schianto al suolo vengono ora dalle scatole nere. Fino a pochi giorni fa, gli investigatori non avevano fatto trapelare nulla sul contenuto delle scatole nere, si era solo parlato di rumori “anomali” al momento dell’incidente. Nelle ultime ore, però, l’emittente francese France 2, citando un investigatore anonimo, ha rivelato che dalla scatola nera “si può sentire chiaramente il suono di un’esplosione in volo“. Una circostanza che però non è stata confermata dal Bea, il Bureau d’enquêtes et d’analyses pour la Sécurité de l’Aviation Civile, l’Ufficio francese d’inchiesta e analisi per la sicurezza dell’aviazione civile, che indaga sull’incidente in quanto il velivolo coinvolto è un Airbus di produzione francese. Nel frattempo, anche la Russia però ha sospeso i collegamenti aerei con l’Egitto.

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