Omessa dichiarazione IMU, c’è ancora tempo per rimediare: come evitare guai più seri

Scopriamo come regolarizzare la propria posizione in caso di omessa dichiarazione IMU. C’è ancora tempo ma è bene agire subito.

Il 29 settembre è l’ultimo giorno disponibile per rimediare all’omessa dichiarazione IMU. Dieci giorni di tempo per mettersi in regola ed evitare conseguenze gravi. Lo strumento da usare è il ravvedimento operoso, vediamo in che modo e cosa accadrebbe saltando la scadenza.

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Omessa dichiarazione IMU, c’è ancora tempo per rimediare: come evitare guai più seri (Chedonna.it)

La dichiarazione IMU è la comunicazione che il proprietario di un immobile è chiamato a trasmettere per rendere note le informazioni sulle modifiche soggettive e oggettive dell’unità immobiliare di proprietà. L’interessato deve compilare un modello rilasciato dal Comune di residenza composto da un frontespizio e due quadri. Il quadro A riguarda l’identificazione degli immobili ai fini IMU, quello B le piattaforme marine e dei rigassificatori.

L’invio della dichiarazione IMU al Comune in cui l’immobile è ubicato può avvenire via PEC, per posta ordinaria tramite raccomandata oppure utilizzando i canali telematici Fisconline o Entratel (procedura consigliata). La presentazione deve avvenire entro il 30 giugno dell’anno successivo alla variazione per la quale si chiede l’adempimento. Significa che per variazioni avvenute nel 2024 c’era tempo per inviare la dichiarazione IMU fino al 30 giugno 2025. La scadenza è stata superata, cosa fare per mettersi in regola?

Ravvedimento operoso per omissione dichiarazione IMU

Per regolarizzare la propria posizione occorre procedere con il ravvedimento operoso entro il 29 settembre 2025. In questo modo si sanerà l’omissione rispettando la tempistica dei 90 giorni dalla scadenza originaria e pagando sanzioni ridotte ossia pari a un decimo di quella ordinaria – che varia dal 100 al 200% dell’imposta da corrispondere – più 5 euro se è stato effettuato il corretto versamento IMU.

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Ravvedimento operoso per omissione dichiarazione IMU – chedonna.it

Superando i 90 giorni lo strumento del ravvedimento operoso potrà sempre essere usato ma le sanzioni saranno più alte. La percentuale dipenderà dal ritardo accumulato rispetto la scadenza originaria. Il contribuente con omessa dichiarazione, dunque, tramite ravvedimento paga l’imposta dovuta più gli interessi legati al ritardo più le sanzioni anche se ridotte rispetto quelle ordinarie.

Nello specifico regolarizzando la propria posizione entro 30 giorni la sanzione sarà di 1/10 del minimo. Agendo entro 90 giorni sarà di 1/9 del minimo mentre sarà di 1/8 del minimo aspettando fino a un anno dalla scadenza originaria. La sanzione sarà pari a 1/7 del minimo pagando entro 2 anni e ad 1/6 versando quanto dovuto dopo i 2 anni.

L’importo della sanzione minima varia in base al pagamento IMU. Se avvenuto correttamente allora la sanzione minima corrisponde a 50 euro (5 euro con ravvedimento operoso entro 90 giorni) mentre se l’IMU è stata versata in misura mino oppure in ritardo o non versata allora si dovrà pagare l’imposta, gli interessi e una sanzione tra il 100 e il 200%.

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