Il Mushroom Blonde la novità direttamente dagli Stati Uniti

Il Mushroom Blonde è diventato un colore di capelli apprezzatissimo negli Stati Uniti, vi spieghiamo di cosa si tratta e perché piace tanto

Se ci si pensa, tra tutte le sfumature di biondo, quelle del cenere sembrano sempre essere lasciate in secondo piano. Capita molto più spesso, infatti, di sentir parlare di nuance nei toni dell’oro, del grano, dell’avorio e del platino, i cui pigmenti caldi e freddi si imprimono nella chioma per dare quella brillantezza radiosa tipica dei colori chiari.

Una donna di spalle con la chioma Mushroom Blonde
Mushroom Blonde, il colore di capelli che ha fatto innamorare gli Stati Uniti – CheDonna.it

A sovvertire le regole, prendendo proprio ispirazione da questa macro tendenza dalle sfumature brunette, è il Mushroom Blonde, un biondo cenere chiaro che rivendica la bellezza delle tonalità fredde e per sublimare l’incarnato nell’inverno 2025-2026. Una rivincita per una tonalità troppo spesso trascurata che conferisce eleganza e sobrietà senza rinunciare alla lucentezza del biondo.

Che cos’è il Mushroom Blonde, il biondo che ha incantato New York

Il Mushroom Blonde, letteralmente ‘biondo fungo’ che forse può aiutare effettivamente a capire che tipo di sfumatura deve avere. Si tratta di un biondo chiaro, ma non tanto da rasentare il confine di un biondo ghiaccio, il Mushroom Blonde è una armoniosa convivenza di tonalità castane e bionde accomunate da un pigmento cenere freddo. Alternandosi, queste creano una sinfonia di luci e ombre che otticamente danno movimento e profondità alla chioma, conferendo volume e struttura dalle radici sino alle punte.

Due donne di spalle mostrano i loro capelli Mushroom Blonde i
Che cos’è il Mushroom Blonde, il biondo che ha incantato New York – CheDonna.it

Il punto forte come detto, è la luminosità che il colore riesce a restituire, promuovendo una sorta di effetto specchiato che rimane naturale. Questo perché il mix di pigmenti freddi e neutri utilizzati per realizzare il colore cattura la luce esterna traducendola in un flash privo di screziature dorate.

C’è poi un altro fattore che acquista speciale rilevanza: non trattandosi di un freddo ghiaccio, il rischio di ossidazione e di ingiallimento si riduce notevolmente, il che rende il mantenimento più semplice e rilassato. Tutt’al più lascia spazio a una massima personalizzazione in termini di profondità del pigmento, risultando ottimo anche in creazioni dove il cenere scivola in una sorta di shatush biondo dove le sfaccettature calde si inseriscono per portare una sferzata d’oro sulle lunghezze.

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