Nelle conserve può svilupparsi il botulino, una sostanza pericolosa che può portare anche alla morte: ecco come riconoscerla.
Negli ultimi giorni abbiamo ascoltato al telegiornale diverse notizie riguardanti persone intossicate a causa del botulino sviluppato in alcune conserve. Purtroppo, alcune di queste sono anche morte a causa di questa sostanza.

Per questo è importante fare attenzione alle conserve e cercare di prepararle e conservarle nel modo opportuno proprio per evitare che si formi il botulino, tanto pericoloso per la salute. Ecco come riconoscerlo.
Come riconoscere il botulino nelle conserve: i dettagli a cui fare attenzione
Sono particolarmente rischiose le conserve, soprattutto quelle casalinghe quando non sono preparate e conservate adeguatamente. Il rischio di botulino non è semplice da scongiurare ma si può evitare di mangiare conserve vegetali in vasetto non acide (melanzane, funghi, broccoli, olive).

Ma questa è una strada drastica da percorrere dal momento che queste conserve sono molto buone da mangiare e privarsene può essere eccessivo! Bisogna solo fare attenzione a come si preparano queste conserve e a come si conservano. Per prima cosa occorre prendere consapevolezza del fatto che non basta la presenza del Clostridium botulinum per provocare il botulismo.
La pericolosità non deriva solo dalla presenza del batterio o delle sue spore ma dalla germinazione di queste ultime che provocano la produzione della tossina botulinica. Queste spore sono molto resistenti dato che sopravvivono in conserve vegetali non acide che sono state sottoposte anche a trattamenti termici anche intensi (pastorizzazione a 70-100°C). Se in un vasetto manca ossigeno oppure c’è poca acidità, è facile che queste spore germinino, quindi è qui che diventa pericoloso consumare quel dato alimento.
Per evitare questi problemi, le aziende sottopongono i vasetti a cottura con una temperatura che arriva a 121°C (condizione che in casa è difficile raggiungere con la sola pentola a pressione). Il botulismo è una patologia molto grave che può causare diversi sintomi come: vista offuscata o doppia, difficoltà a parlare, deglutire e respirare, secchezza della bocca e ritenzione urinaria ma anche paralisi respiratoria, fatale.
Quindi, prima di aprire una conserva, ispezionare visivamente il contenitore per evidenziare eventuali sversamenti di liquido e la perdita del vuoto. Se i tappi o le capsule metalliche appaiono incurvati verso l’alto, e premendo con il dito al loro centro si sente “click clack” tipico, i contenitori non sono più sottovuoto, a seguito dello sviluppo di microrganismi e conseguente produzione di gas. Potrebbero anche notarsi delle bollicine di aria che dal fondo salgono verso l’alto e che possono rigonfiare il tappo.
La conserva, nel caso di perdita del vuoto e dell’ermeticità della chiusura, non deve essere consumata né assaggiata. Allo stesso modo, evitare di consumarlo se il colore o l’odore dell’alimento è diverso dal normale o strano. È buona norma, dopo l’apertura, conservare le conserve in frigorifero e consumarle il prima possibile (4-5 giorni fino a due mesi).
Qualora si accusassero sintomi sospetti dopo aver assaggiato o mangiato queste conserve, non farsi prendere dal panico ma rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante oppure andare al Pronto Soccorso.





