La Regina Elisabetta venne trattata come una serva (e portò il tè!)

La Regina Elisabetta non serve il tè, o meglio: lo serve solo alla sua famiglia in occasioni molto private, quando non è richiesta la servitù.

Ovviamente a nessun inglese sano di mente verrebbe da chiedere a Sua Maestà di portargli una tazza della tipica bevanda inglese, ma c’è una storia memorabile a proposito.

regina elisabetta tè
(Chedonna)

A rivelarla è stato Kevin Andrews, un tappezziere che aveva avuto l’onore di lavorare presso Bukingham Palace per cambiare alcune vecchie tappezzerie della Regina.

La vicenda è successa diversi anni fa ma è stata resa nota solo di recente durante un documentario televisivo in onda sul quinto canale inglese.

L’episodio, assolutamente esilarante, dimostra diverse cose sul carattere degli inglesi: la prima è che il tè è sacro, ma ognuno lo beve a modo suo, la seconda è che non c’è assolutamente niente che possa scomporre Sua Maestà.

La Regina Elisabetta, il tè e il mobiliere

Quella che stiamo per raccontare sembra una storiella comica ma non lo è: è solo uno dei numerosissimi episodi che vedono la Regina Elisabetta protagonista (involontaria) di una serie di siparietti comici.

regina elisabetta
(Pinterest)

All’epoca in cui avvenne il fatto evidentemente Buckingham Palace stava subendo dei lavori di ristrutturazione nell’appartamento privato della Regina. 

La Regina, infatti, non occupa certo tutto l’immenso palazzo. Al contrario, vive in un piccolo appartamento privato che è a tutti gli effetti casa sua e che ha sempre condiviso con il Principe Filippo.

L’appartamento privato della Regina è l’unica zona del palazzo in cui si interviene più spesso con opere di manutenzione ordinaria e straordinaria che servono a rendere l’appartamento più confortevole e più comodo possibile. Il resto del gigantesco Palazzo Reale, infatti, è terribilmente scomodo, terribilmente vecchio e terribilmente freddo, come hanno fatto sapere in più di un’occasione i vari membri della Famiglia Reale.

Per questo motivo non stupisce se nell’appartamento privato della Regina lavorano operai e tecnici più spesso che in tutto il resto del palazzo.

Come si comportano le persone normali quando hanno degli operai in casa, e magari quegli operai stanno lavorando da ore? La buona educazione impone di offrire almeno una bevanda calda.

Se in Italia sarebbe stata sicuramente un caffè, in Inghilterra naturalmente si offre un tè bollente.

Trovandosi a casa propria, la Regina decise di chiedere ai vari operai se gradissero una tazza di tè: e qui comincia l’episodio tragicomico.

Un operaio stava smontando una delle antiche scrivanie presenti nell’appartamento e si trovava coricato sotto al mobile. Mentre stava lavorando sentì una voce femminile chiedergli se volesse del tè.

L’uomo, che aveva già lavorato a palazzo e che non aveva affatto gradito il trattamento ricevuto, rispose.

“Sì, in una tazza, con due zollette di zucchero: il tè dell’operaio. Non voglio nessuna di quelle sciocchezze che mi avete dato l’ultima volta che sono stato qui. Niente porcellana fine col piattino e cucchiaino! Una tazza normale!”

La donna che aveva fatto l’offerta tornò dopo poco con la tazza che l’operaio aveva ordinato. “Il suo tè è sul tavolo” disse.

Mentre l’operaio usciva da sotto la scrivania per bere il suo tè si rese conto , con la coda dell’occhio, che la donna che stava uscendo dalla stanza non era affatto una delle dame da compagnia della Regina, ma era Elisabetta II in persona!

Si può solo immaginare la disperazione dell’uomo, che aveva appena trattato la sua Regina come l’ultima delle cameriere!

Perché in quell’occasione Elisabetta non ha fatto notare il suo rango e non si è fatta riconoscere? I motivi possono essere due.

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tè all'inglese
(Canva)

Il primo è che forse la Regina sperava di vedere la faccia dell’uomo quando si sarebbe accorto di quello che era appena successo; il secondo è che probabilmente la Regina non voleva mettere l’operaio in difficoltà costringendolo a scusarsi cento volte.

Una cosa è certa: questa storia sarà entrata di diritto nelle leggende familiari dell’operaio e verrà raccontata a ogni Natale davanti al camino.

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