Non pulisce casa, marito condannato a risarcire la moglie con 6.654 euro

Da oggi potrai ricordare a tuo marito che aiutarti a fare le faccende domestiche non è facoltativo ma è un obbligo, e lo dice la legge.

pulizia
(Istock)

La notizia che molte donne aspettavano finalmente è giunta. Le faccende domestiche non sono solo un dovere che spetta in via esclusiva alla donna ma il convivente è obbligato ad aiutare la partner a tenere pulito ed igienizzato il nido d’amore.

Marito svogliato condannato a risarcire la moglie

coppia faccende domestiche
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Questa notizia farà sorridere moltissime donne che da tempo impugnano questa causa.

Spesso il partner convivente si rifiuta di aiutare la partner nelle faccende domestiche. Questo è uno dei principali motivi di discussione all’interno della coppia perché le donne si vedono costrette ad un carico di lavoro eccessivo, al lavoro e poi a casa.

Inevitabile non avvertire la rabbia quando si è sommersi da faccende domestiche e il partner tornato dal lavoro si stende sul divano come fosse un complemento d’arredo millantando di essere stanco. Sicuramente non è il solo ad essere stanco.

La storia che stiamo per raccontarvi oggi è stata citata da CBS News ed è accaduta in Cina, in pochissimo tempo è diventata virale, (Weibo, il social network che ha riportato la notizia  ha stimato oltre 570 milioni di visualizzazioni) perché evidentemente il nocciolo della questione interessa moltissime coppie.

Non abbiate dubbi sulla veridicità di questa storia, è accaduto davvero. Un uomo pigro è stato condannato a risarcire la moglie per il lavoro di “domestica” svolto presso il domicilio coniugale.

La moglie fa causa al marito subito dopo il divorzio e chiede che le vengano corrisposti i lavori domestici “non pagati” durante la convivenza.

Questa causa è la prima di questo tipo e la prima donna ad aver avuto il coraggio di chiedere questo tipo di risarcimento è una donna cinese. La donna ha sfruttato a suo vantaggio una legge cinese entrata in vigore recentemente nel paese.

Questa sentenza di divorzio si è diffusa a macchia d’olio nel paese, è la prima volta che si verifica un evento di questo tipo e siamo sicuri che seguiranno moltissime alle sentenze del genere. Una recente normativa cinese ha infatti stabilito che in caso di divorzio, i coniugi possono chiedere un risarcimento nell’evenienza in cui abbiano avuto un sovraccarico di responsabilità in famiglia.

coppia faccende domestiche
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L’ex signora Wang di fronte al tribunale di Pechino ha dichiarato che durante i suoi 5 anni di matrimonio si occupava del bambino e delle faccende domestiche mentre il marito non partecipava a nessun lavoro domestico e si dedicava esclusivamente al proprio lavoro.

Il tribunale di Pechino accoglie le richieste della donna e condanna l’ex marito a versarle 50.000 yuan, 6.654 euro.

A questo importo ovviamente sono stati aggiunti gli alimenti mensili per il figlio, circa 250 euro. L’ex Madame Wang non contenta ha richiesto ricorso, chiedendo che le venissero corrisposti più soldi per il lavoro svolto, ben 20.561 euro.

Questo episodio ha scatenato la polemica e diviso il popolo cinese in sostenitori e non sostenitori del valore del lavoro domestico delle donne.

Il social che ha pubblicato la notizia ha assistito ad un dibattito scatenato che ha riguardato diverse tematiche:

Tra gli internauti oppositori:

  • “Le donne che sono mogli e lamentano il loro contributo in qualità di casalinghe al momento del divorzio non dovrebbero avere alcun risarcimento
  • “Un risarcimento di 50.000 yuan per i lavori domestici non ha senso

Tra le fila degli internauti a favore emergono commenti quali :

  • “una tata a tempo pieno per 6 mesi costa di più di quanto sia spettato alla donna in 5 anni”.
  • “la giovinezza e i sentimenti delle donne dovrebbero avere un prezzo”
  • “il lavoro della donna nella coppia dovrebbe avere più valore”

Si stima che una donna lavoratrice dedichi circa 4 ore al giorno del suo tempo alle faccende domestiche (stima dell’ OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e questo lavoro non viene ricompensato.

IL tribunale di Pechino ha confermato che:  “la moglie ha sostenuto uno sforzo per compiere faccende domestiche, uno sforzo che non può non essere preso in considerazione nel complesso del reddito e nel costo della vita locale”.

Questa sentenza è il riflesso di un aspetto che sta caratterizzando il popolo cinese negli ultimi 2 decenni:

Le coppie divorziano molto di più, la causa principale di contrasto è  una maggiore indipendenza finanziaria desiderata dalle donne. Questa indipendenza sta avendo lo stesso effetto che ha avuto nei paesi occidentali: una diminuzione del tasso di natalità.

Il parere di alcuni esperti psicologi intervenuti sulla questione mostra che le coppie hanno grande difficoltà ad approcciarsi ai lavori domestici: gli uomini si barricano dietro un retaggio psicologico che impongono alla donna le responsabilità per questo tipo di lavori, le donne che mostrano una mentalità da “dipendente pubblico” avvertono la pressione di questo retaggio e innescano una protesta, definibile simile a quella che avevano nei confronti dei propri genitori da piccole. Il partner risponde quasi sempre mediante la destigmazione della persona che porta a casa lo stipendio più basso. Come se il lavoro domestico fosse una sorta di compensazione.

coppia collaborativa
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Il problema è che a livello di coppia questo tipo di sentimento non dovrebbe nascere. Il coniuge dovrebbe avere un approccio flessibile atto a non minare la coppia. Una aperta comunicazione all’interno della famiglia aiuta a sorvolare questo tipo di problemi.

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