Vaccine Day, prime iniezioni e prime reazioni: l’Italia riparte

Vaccine Day: il giorno che tutta l’Europa, a parte la Gran Bretagna scattata in anticipo, aspettava è arrivato. Le prime iniezioni

(Getty Images)

In tutta Europa è la data del Vaccine Day, il giorno simbolicamente scelto dalla Comunità Europea per le prime vaccinazioni a base di Comirnaty, come è stato registrato il vaccino Pfizer.

Come da programma, l’Italia è partita dall’Ospedale Spallanzani di Roma. Alle 7.20 la giovane infermiera Claudia Alivernini, la professoressa Maria Rosaria Capobianchi e un operatore socio-sanitario, Omar Altobelli sono stati i primi in Italia a ricevere il vaccino. E subito dopo loro, anche due medici infettivologi sempre dello Spallanzani, Alessandra Vergori e Alessandra D’Abramo.

“Lo dico con i cuore: vacciniamoci per noi, per i nostri cari e per la comunità”, ha detto Claudia Alivernini. E Maria Rosaria Capobianchi, direttrice del Laboratorio di virologia allo Spallanzani, ha confessato di essere emozionata “ma ancora più che emozionata sono inorgoglita. Spero che questo privilegio sia esteso presto a tutti”.

A stretto giro, una serie di vaccinazioni programmate per un numero ristretto di candidati. Tra questi anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha mostrato tutto su Instagram. Vaccino Covid, le prime dosi arrivate in Italia. Da domani, 28 dicembre, comincerà invece la vera distribuzione delle dosi, circa 470mila dosi ogni settimana.

 

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Un numero che rimarrà costante per il mese di gennaio, con quasi 2 milioni di dosi (ricordiamo che per il vaccino Pfizer serve una doppia somministrazione). E sarà così anche nelle prime tre settimane di febbraio, mentre dalla quarta in Italia dovrebbero arrivare quasi 500mila dosi ogni 7 giorni. In tutto nel primo trimestre 2021 arriveranno 28 milioni di dosi che saliranno a 57 milioni di tra aprile e giugno e ce ne saranno altre 53 milioni tra luglio e settembre.

Vaccine Day: dosi, somministrazioni e possibili effetti collaterali del vaccino Pfizer

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Nelle ultime ore è stato anche pubblicato il modulo di consenso informato ufficiale per la somministrazione del farmaco. Chi sarà vaccinato dovrà dichiarare di essere stato correttamente informato “con parole a me chiare, ho compreso i benefici ed i rischi della vaccinazione, le modalità e le alternative terapeutiche. Ho compreso anche le conseguenze di un eventuale rifiuto o di una rinuncia al completamento della vaccinazione con la seconda dose”.

Alcuni, non solo tra i No Vax, temono eventuali effetti collaterali. Dopo i test effettuati da Pfizer fino a poche settimane fa quello più comune è un possibile dolore nella zona dell’iniezione (minore comunque ad una percentuale dell’80%). A seguire ci sono  stanchezza e cefalea, poi mialgia (in pratica fastidio ai muscoli) e brividi, dolori alle articolazioni. Infine una eventuale umefazione nella sede dell’iniezione.

Ma sono possibili anche reazioni collegate all’ansia, comprese la sincope, l’iperventilazione e gli svenimenti. Infine nelle donne in gravidanza invece “la somministrazione di Comirnaty deve essere presa in considerazione solo se i potenziali benefici sono considerati superiori ai potenziali rischi per la madre e per il feto”.

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