Arrestate nel trapanese 13 persone ritenute vicino al boss mafioso di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. In manette diversi imprenditori con accuse che vanno dal favoreggiamento all’associazione mafiosa.
Sventata cosca mafiosa nel trapanese, le operazioni di Polizia hanno portato all’arresto di 13 persone che sembrerebbero essere molto vicine al boss numero uno di Cosa Nostra: Matteo Messina Denaro. Il blitz delle autorità è scattato sulla base di alcuni elementi in grado di agevolare la ricerca di armi tramite una mappatura ben precisa che avrebbe portato alla scoperta di luoghi utilizzati per attività di stampo mafioso.
Blitz della Polizia nel trapanese: 13 persone in manette, le accuse
Il percorso ha portato alla cattura, fra gli altri, di un sindaco – accusato di corruzione elettorale ed estorsione – e diversi imprenditori. Le presunte imputazioni nei confronti degli indagati sono molteplici: si passa dall’associazione mafiosa al favoreggiamento, sino all’estorsione e corruzione elettorale. Il tutto aggravato dal metodo mafioso.
In manette anche un dirigente di un’azienda pubblica di Trapani che ricopriva persino il ruolo di Presidente presso una cantina sociale, mentre prosegue la ricerca di beni – compreso il resto delle armi che avrebbero potuto avere a disposizione le diverse personalità coinvolte – e denaro nelle campagne del trapanese. Il primo cittadino al centro della seconda parte delle indagini.
#SquadreMobili Trapani e Palermo, coordinati da #Sco stanno eseguendo 13 fermi ad appartenenti a Cosa Nostra, alcuni dei quali vicini al boss latitante #MatteoMessinaDenaro
Tra i 20 indagati anche un sindaco, imprenditori locali ed il dirigente di un’azienda pubblica#15dicembre pic.twitter.com/Gnkra8vm8E— Polizia di Stato (@poliziadistato) December 15, 2020