Nuovo DPCM Natale: famiglie, spostamenti, locali, cosa cambia

Nuovo DPCM Natale: cosa potrebbe cambiare dopo il 3 dicembre per famiglie, spostamenti, locali e orari degli italiani

La scadenza sta per arrivare e dopo il 3 novembre l’Italia aspetta un nuovo DPCM Natale che sarà illustrato come al solito dal premier, Giuseppe Conte. Una serie di regole che dureranno almeno da qui al nuovo anno, per garantire un Natale diverso dal solito ma sereno.

DPCM Natale, cosa èpuò cambiare a Natale (Getty Images)

Tra certezze e indiscrezioni c’è già molto su cui ragionare a cominciare dal coprifuoco che in tutta Italia rimarrà invariato, dalle 22 alle 5 del mattino. Ma uno dei capitoli più caldi è quello legato alle feste e ai cenonim, possibili occasioni di assembramenti e quindi miacce di contagi.

Se il Vaticano ha già dato il via libera per anticipare (indicativamente alle 20 o 21) la Messa della vigilia di Natale invece della classica mezzanotte, cenoni e scambuio di pacchetti sono in dubbio. L’ipotesi più probabile, secondo le anticipazioni di diversi media, è che da sabato 19 dicembre scatti una stretta sui trasporti tra regione e regione.

La regola per ora è una sola e dovrebbe valere per tutti. Chi abita in una città e ha residenza in un’altra (vedi ad esempio gli studenti universitari) sarà libero di tornare a casa per le feste in qualunque momento. L’obiettivo del governo è evitare troppe occasioni di contatto, ma non di separare le famiglie.

Potrebbe essere permesso viaggiare anche in caso di ricongiungimenti familiari verso i parenti di primo grado, quindi genitori e figli per fare un esempio concreto. Per glui altro, rimarranno i limiti già previsti per le Regioni arancioni (nessuno spostamento consentito al di fuori del proprio Comune) e per quelle rosse (nessuno spostamento, nemmeno all’interno del proprio Comune).

Nuovo DPCM Natale: cosa succede per le seconde case, le vacanze e i locali pubblici

Natale in viaggio, ma solo verso casa, quindi. Chi invece possiede una seconda casa potrà spostarsi soltanto se è nella stessa regione, sempre che sia area gialla. Nessuna deroga per chi vuole invece andare nelle case di villeggiatura fuori dalla sua regione dopo il 19 dicembre.

coronavirus ristorante
Natale, cenoni vietati (Pixabay)

A questo è collegato il capitolo vacanze. Gli impianti sciistici, nonostante le richieste dei giorni scorsi presentate dalle regioni interessate, rimarranno chiusi al pubblico (ma aperti per gli atleti di interesse nazionale). Piste impraticabili, ma nelle zone gialle gli alberghi rimarranno aperti e quindi raggiungibili.

E lo shopping?  L’apertura dei negozi sarà prorogata almeno fino alle 21, per spalmare l’afflusso dei clienti su tutta la giornata. Dovrebbe essere anche autorizzata la riapertura dei centri commerciali durante il weekend, per favorire la ripresa dei consumi sotto Natale. Ma tassativo rimane il limite di capienza che non può essere superato da nessuno.

 Nessuna apertura invece per bar e ristoranti: in area gialla resteranno aperti fino alle 18, chiuso invece se non  per l’asporto in zona arancione e rossa. Ma a Natale, Santo Stefano e Capodanno dovrebbero essere tutti chiusi.

 

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