Iperuricemia, parliamo di acido urico e del suo aumento, può capitare di notarne un livello non proprio nella norma, scopriamo quando può verificarsi una situazione del genere e soprattutto in che modo possiamo agire
L’iperuricemia può essere causata da un aumento di produzione dell’acido urico da parte del nostro corpo oppure nel momento in cui i reni non riescono ad agevolare la sua fuoriuscita, entriamo nel dettaglio e indaghiamo le soluzioni.
Analizziamo passo passo l’iperuricemia
Di base l’uricemia è il dato che ci informa sulla quantità esatta di acido urico nel sangue. In tutti i casi in cui quest’ultimo è alto conferma l’iperuricemia. Il range di normalità di questo acido si aggira tra i 7mg/dl e i 6,5 mg/dl, il primo si riferisce all’uomo, il secondo alla donna. L’acido urico non è che un prodotto di scarto del nostro organismo, l’eccesso di esso è senz’altro un allarme di squilibrio.
Sappiamo che il nostro corpo è costituito da cellule che si formano, si deteriorano e muoiono. Nel loro nucleo troviamo DNA e RNA. Le cellule sono in continuo rinnovamento dipendentemente dall’apparato nel quale si trovano. Questo ciclo ci permette di vivere. Quando le cellule muoiono i nuclei si scindono, formano acido urico, risultato di scarto del rinnovamento cellulare.
Il fegato produce acido urico. Esso viene costantemente filtrato attraverso il sangue dai reni. I reni sono i responsabili dell’eliminazione dell’acido urico. Quest’ultimo deriva anche dalla digestione degli alimenti.
Cause dell’iperuricemia
La funzione dei reni è determinante. Se tale funzione diviene alterata si attua uno stato di iperuricemia. Come causa si verifica di rado quella determinata dalle malattie ematologiche che richiedono un alto ricambio cellulare.
Altre cause
- l’uso di diuretici, poiché si verifica un riassorbimento maggiore dell’acido urico e i reni fanno fatica ad espellerlo
- l’abuso di alcol, perché l’etanolo presente nell’alcol aumenta il catabolismo delle purine (Le purine sono una categoria di molecole che si trovano in diversi alimenti e bevande di largo consumo ma che sono anche prodotte dalla distruzione di alcune cellule del nostro corpo. Alcuni alimenti, come la birra o i frutti di mare, le contengono in concentrazioni piuttosto elevate. Chi ha difficoltà ad espellerle con le urine, ovvero chi soffre di iperuricemia o gotta, dovrebbe pertanto limitare il consumo di alcuni alimenti)
- l’ipertensione, l’obesità e le affini
Se l’iperuricemia diventa sintomatica può portare alla gotta (La gotta è una malattia infiammatoria acuta, dovuta alla deposizione di cristalli di acido urico, legata all’eccesso di tale sostanza nel sangue, che si manifesta in genere con rapida comparsa di dolore, arrossamento e gonfiore articolare) ma succede raramente.
Nel caso invece di iperuricemia asintomatica è bene evitare tutti gli alimenti che contengono un alto numero di purine
- esclusi: acciughe, aringhe, sardine, selvaggina, rognone, crostacei
- limitati: carni, pollami, pesce, salumi e insaccati, piselli, fagioli, lenticchie, asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi
- consentiti: latte, formaggi, uova, verdure, ortaggi, frutta, pasta, riso e cereali.
Consigli
- bere 2/3 litri di acqua al giorno
- moderare l’assunzione di alcol
- assumere bicarbonato di sodio che ostacola il processo
Ricapitolando la persona affetta da questa patologia dovrà ridurre drasticamente l’utilizzo di cibi ricchi di purine, l’assunzione dell’alcool e aumentare il consumo di acqua, soprattutto per preservare la funzione renale.