Vaccini antinfluenzali, boom di richieste in Italia: Asl e Comuni si mobilitano

Il vaccino contro il COVID-19 è in fase di studio, intanto in Italia si registra il boom di richieste per le vaccinazioni antinfluenzali. La situazione nel nostro Paese, con Asl e Comuni in prima linea.

Vaccini, boom di richieste in Italia (Getty Images)
Vaccini, boom di richieste in Italia (Getty Images)

In attesa del vaccino contro il Coronavirus, che dovrebbe essere disponibile agli inizi del prossimo anno, è scattata la corsa ai vaccini antinfluenzali: i due aspetti sono strettamente correlati. Se gran parte della popolazione si vaccina contro l’influenza, esclude la possibilità di ammalarsi. Dettaglio non da poco in correlazione al COVID-19, se consideriamo che Coronavirus e influenza, perlomeno nelle fasi iniziali, presentano sintomi molto simili.

Il vaccino antinfluenzale, quindi, può favorire maggiori consapevolezze e distinguere i semplici malanni di stagione da una patologia ben più grave che, come abbiamo avuto modo di constatare in questi mesi, avrebbe bisogno di cure ospedaliere specifiche: il fine ultimo resta quello di tutelarsi, correndo meno rischi possibili. Senza contare che i pronto soccorsi, in ultima istanza, sarebbero meno affollati perché molte più persone sarebbero coperte almeno dalle malattie stagionali che portano i vari ceppi influenzali e permetterebbero, quindi, più agevolazioni a chi deve fronteggiare – suo malgrado – un’emergenza sanitaria ingestibile.

Vaccini antinfluenzali: domanda in aumento, come si adegua l’offerta con il Covid in Italia

Vaccino, gratis per le categorie più fragili e gli over 60 (Getty Images)
Vaccino, gratis per le categorie più fragili e gli over 60 (Getty Images)

Per questo, il Ministro della Salute ha ribadito che i vaccini antinfluenzali sono gratuiti per tutti coloro che superano i 65 anni e per i bambini tra i sei mesi e i sei anni. L’offerta, quanto prima sarà estesa anche a coloro che vanno dai 60 ai 64 anni. Persiste, tuttavia, un “nodo vaccini” che vede – con l’avvento del COVID-19 – aumentare la domanda e scarseggiare l’offerta, nonostante le autorità sanitarie abbiano aumentato gli acquisti decidendo di stanziare oltre 17 milioni di dosi a livello nazionale.

C’è, però, uno stallo sul piano regionale: nel senso che il quantitativo previsto arriva sui territori con modalità e tempi diversi, perciò molte situazioni sono ancora in fase di stallo. A fronte di molte richieste, non è sempre possibile (per il momento) soddisfare le esigenze di tutti i cittadini. Per questo si creano liste di attesa e difficoltà nell’elargizione delle cure antinfluenzali. “L’iniezione ha bisogno tre/quattro settimane per essere efficace. Anche se le vaccinazioni slittano a metà novembre, sono utili. Il picco di influenza di solito arriva attorno a Natale. Il rischio semmai è un altro. Se aumentano di molto i casi di COVID-19, sarà difficile gestire in contemporanea la campagna antinfluenzale e i pazienti contagiati dal covid”.

Vaccini antinfluenzali, il contributo di Asl e Comuni

A spiegarlo è Fiorenzo Corti, vice segretario nazionale del sindacato dei medici di famiglia Fimmg, che attraverso le sue parole sottolinea l’importanza di continuare a rispettare le misure preventive vigenti proprio per non creare ulteriori complicanze: dal punto di vista delle tempistiche, ciascuna regione cercherà – nelle prossime settimane – di appianare il divario colmando la disponibilità di vaccini, anche con il sostegno governativo che ha promesso ulteriori interventi. Intanto Asl e Comuni hanno predisposto spazi dedicati per poter consentire le vaccinazioni in sicurezza, tenendo presente l’imprescindibile distanziamento fra persone.

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