Denise Pipitone, la piccola bimba sparita nel nulla

Sono trascorsi oltre 14 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di cui si sono perse le tracce a Mazara del Vallo (Trapani). Oggi torniamo a parlare di questa dolorosa storia con  la ricostruzione della vicenda.

Denise Pipitone (foto dal web)

 

Il primo settembre del 2004 la piccola siciliana Denise Pipitone, una bambina di poco meno di quattro anni si è volatilizzata a Mazara del Vallo, un comune in provincia di Trapani. Della piccola si sono perse le tracce mentre stava giocando davanti la casa della nonna materna insieme ai cugini che abitavano nelle vicinanze e con cui era solita giocare. Ad oggi, ad oltre 14 anni dalla scomparsa, i genitori di Denise, Piera Maggio e Pietro Pulizzi, non si sono ancora rassegnati e cercano la propria figlia che da sempre ritengono essere stata rapita-

Denise Pipitone: la ricostruzione della scomparsa della bambina avvenuta nel 2004

Sono passati oltre 14 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, una bambina di quasi quattro anni sparita nel nulla mentre si trovava davanti la casa della nonna a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Denise stava giocando insieme ai cugini, davanti l’abitazione della nonna tra via Castagnola e via La Bruna, quando intorno alle 12 si perdono le sue tracce, mentre la nonna era intenta a cucinare. La madre, Piera Maggio, che aveva lasciato la piccola dalla nonna per recarsi ad un corso di informatica, arriva subito sul posto, ma Denise non si trova. Vengono allertate le forze dell’ordine che fanno partire le ricerche, le quali però non danno esito positivo. Dopo numerose segnalazioni di avvistamenti, una rimane la più rilevante quella giunta a circa un mese e mezzo dalla scomparsa, quando una guardia giurata di Milano avverte la Polizia convinto di aver visto Denise insieme ad un gruppo di nomadi e registra un video, nel quale si sente una di loro chiamare la piccola Dànas (Denise in italiano), la quale risponde in italiano alla donna. All’arrivo degli agenti, però, non c’era più traccia del gruppo e della bambina che nel video appare, nonostante la calda giornata, incappucciata.

 

 

Piera Maggio, sempre più convinta che la figlia sia stata rapita inizia una battaglia legale per rintracciare i presunti responsabili del rapimento. Inizia così un processo nei confronti della sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, figlia dell’ex moglie del padre di Denise. La donna viene accusata del rapimento della piccola e i magistrati chiedono 15 anni di reclusione ed entra nel mirino degli inquirenti anche per alcune intercettazioni sospette durante chiamate con la madre, Anna Corona e la sorella Alice. In queste intercettazioni si sente Jessica pronunciare queste frasi: “Io a casa c’à purtai” (Io a casa l’ho portata) parlando con la madre e probabilmente riferendosi a Denise, e ancora alla sorella Alice: “Quannu eramu ‘n casa, a mamma ha ucciso Denise“, (Quando eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise). Quest’ultima intercettazione è stata, però, invalidata per la scadente qualità dell’audio. Durante il processo è stata acquisita una terza intercettazione, questa volta ambientale, nella quale si sentono parlare tre ragazzi che discutono ed uno di loro pronuncia questa frase: “Vai a prendere Denise, ma dove la devi portare? Peppe cosa ti ha detto?”. Gli inquirenti, però, non sono mai riusciti a rintracciare l’identità dei tre soggetti che hanno conversato molto vicini ad un motorino su cui era stata piazzata la cimice. Dopo due assoluzioni in primo grado e in appello, anche la Cassazione nell’aprile del 2017 conferma la sentenza di assoluzione per Jessica Pulizzi per mancanza di prove ed indizi certi“, concludendo un processo andato avanti per anni. Nell’ottobre dello stesso anno la Procura di Marsala, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie ritenute utili ai fini del ritrovamento della ragazza, ha deciso di riaprire il caso. Le nuove strumentazioni riguarderebbero le tracce di Dna contenute nelle impronte digitali di Denise che furono rilevate dagli inquirenti nei luoghi frequentati dalla piccola dopo la sua scomparsa. Nelle mani della Procura entra anche un altro elemento: i Carabinieri, durante le ricerche si recarono a casa di Anna Corona, ma l’appartamento ispezionato in realtà era quello sbagliato. La donna, infatti, accolse i militari dell’Arma nell’abitazione di una vicina. La madre di Denise, che lo scorso 26 ottobre avrebbe compiuto 18 anni, non si rassegna e cerca risposte per ritrovare sua figlia.

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