Bambino cieco di 6 anni suona Bohemian Rhapsody al piano, il Video virale

Avett Ray Maness è un piccolo statunitense  che è venuto al Mondo  con una malattia vascolare della retina.

 

Avett Ray Maness  nonostante la malattia che lo ha colptio agli occhi ha un  talento straordinario. Quando era piccolo, all’età di soli 11 mesi ha iniziato a suonare a orecchio il piano e ora il video con le sue performance hanno riscosso molto successo.

Lui è un piccolo che suona il pianoforte come un adulto e si diletta nel capolavoro dei Queen, Bohemian Rhapsody. Il video che vi mostreremo alla fine di questo articolo , non solo è emozionante, ma in poche ore ha fatto il giro del monso.

Sara Moore, la mamma del piccolo,  alla Cbs News, ha raccontato di quando aveva solo 11 mesi ed  ha iniziato a suonare il pianoforte: “Ha cominciato a suonare ‘Twinkle Twinkle Little Star’ (una famosa ninnananna inglese, ndr) a orecchio”, ricorda la mamma. Ora, un insegnante lo aiuta e il piccolo prende lezioni.

Il primo video del piccolo che ha fatto il giro del web è quello in cui chiede alla madre di mandare ad Adele, la cantautrice britannica di cui è appassionato fan, le sue canzoni.Visto il talento straordinario di Avett sono arrivate le richieste per esibizioni davanti al pubblico che conta. Nel mese di  aprile, ad esempio, suonerà per un evento di raccolta fondi mentre ha già suonato in una scuola dell’Ohio davanti a oltre 900 persone.

Avett Ray Maness  è anche protagonista di un libro. Il bambino purtroppo,  è nato con retinopatia del prematuro, una malattia  della retina che viene fuori nei neonati pretermine. Avett dunque, è completamente cieco ad un occhio e vede pochissimo dall’altro. Per questo motivo,  può soltanto  a camminare con un bastone e legge in braille. Per tenere alta l’attenzione sul tema della comprensione e dell’accettazione di persone con necessità speciali, la mamma di Avett ha anche scritto un libro, di cui il bimbo è protagonista. “Siccome Avett non poteva vedere le nuvole, ho scritto ‘Cotton Candy Clouds’ così ora riesce a immaginarle. Il libro è un modo per parlare della diversità e di come siamo tutti speciali. Io vorrei insegnare agli altri a relazionarsi con le persone cieche”, spiega.

 

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