I film che ti fanno bene all’anima: Cinematerapia

cinematerapia
Cinematerapia, i film come aiutano (Istock Photos)

I film che fanno bene all’anima: la Cinematerapia come terapia

Chi l’avrebbe mai detto che potesse esistere una terapia dedicata proprio ai film? Ebbene non è una novità, la cinematerapia nasce già a partire dalla fine degli anni ’70 con l’Istituto Solaris , il quale si è impegnato nello studio di una nuova metodologia atta ad “aiutare” quelle persone che soffrono di disturbi legate alla sfera emotiva. Con l’esperienza maturata all’interno dei Laboratori di Cosmo-Art della Sophia University of Rome nasce dunque la Cinematerapia, i film che fanno bene all’anima. Che la Cinematerapia abbia davvero effetti sulla salute è confermato da uno studio americano, condotto dall’università del Michigan, che ha verificato come assistere alla proiezione di un film sia addirittura in grado di far variare il livello di ormoni.

Leggi anche: Scienza: guardare film horror ti aiuta a perdere peso!

Sia chiaro a tutti che tale “terapia” si avvale del effetto evocativo, simbolico  delle immagini filmiche  – nello stesso modo di come fanno ancora oggi le favole, i sogni notturni e i miti –  per comporre ed elaborare le emozioni grezze in processi complessi che hanno la finalità stimolare nell’individuo lo sviluppo di nuove competenze, la realizzazione dei propri progetti profondi e agevolare il suo cammino esistenziale.

Cos’è la Cinematerapia?

La cinematerpaia
Cinematerapia, la terapia dei film (iStock Photos)

Il valore di questa metodologia, il suo uso, spesso è stato frainteso e ridefinito come un qualcosa di più semplicistico. La Cinematerapia si poggia sul mondo del Cinema ma, non è una pellicola che può realizzare quell’originale percorso interiore di autoconoscenza che è proprio della Cinematerapia. Per intenderci ancora meglio la Cinematerapia non è una terapia “mordi e fuggi” o un modo per evitare il percorso psicoterapeutico. Non è neanche una fede incondizionata su qualcosa di mistico o meglio un’ideologia universale. Nulla di tutto questo può essere vero.

Leggi anche: Beatles, arriva il film diretto dal regista premio Oscar Peter Jackson

Ciò non vuol dire che guardare un film nella sala cinematografica o più semplicemente nel proprio salotto di casa sia totalmente privo di effetti. Alcuni studi scientifici americani hanno voluto indagare sulla quantità di ormoni presenti nel sangue di alcuni volontari che si sottoponevano alla visione di diverse tipologie di pellicole. I risultati hanno dimostrato una quasi ovvietà, cioè che le quantità di ormoni variavano dopo la visione del film. Per esempio si è verificato come, assistere alla proiezione di un film sia addirittura in grado di far variare il livello di ormoni. Film duri come “Il Padrino” fanno aumentare il valore del testosterone (ormone maschile), mentre quelli romantici/drammatici come “I ponti di Madison County” fanno salire il progesterone (ormone femminile). Dunque, la carica emotiva di una storia cinematografica è tale da modificare lo stato psicofisico di chi si cala nella vicenda, nella colonna sonora e nelle riprese. Ma, partire da questo risultato per presumere fantascientifiche proprietà terapeutiche e le virtù di volta in volta anti-depressive o di rinnovato vigore dell’autostima del Cinema, rendono la realtà alquanto fittizia.

Sebbene la Cinematerapia non sia una psicoterapia, possiamo dire che essa utilizza le emozioni “pure” che emergono dalla visione di determinate pellicole, per poi lavorarci sopra e stimolare così processi di cambiamento, di aiuto, di sostegno e di trasformazione.

Cinema vs Cinematerapia

Cinematerapia, i film
Cinematerapia, gli effetti (Istock Photos)

Potremmo affermare che mentre il Cinema ha di base una funzione ludica, ma anche riflessiva o pensante, la Cinematerapia ha come base una funzione di aiuto e di sostegno per coloro che intendono realizzare un percorso evolutivo e di crescita personale. Vi è dunque a tal proposito un’importante differenza tra la “Visione cinematografica” – tipica dell’uso da intrattenimento – e una “Visione a fini trasformativi” che tende a promuovere un lavoro su se stessi e un percorso che va al di là, della visione di un singolo film.  Quest’ultima è quella tipica della Cinematerapia.

Con l’ambizione di utilizzare l’immensa forza evocativa delle immagini in movimento, la potenza della narrazione filmica, la Cinematerapia si propone come mezzo di conoscenza, di crescita personale, e come cammino di evoluzione umana. I suoi utilizzi sono molteplici. Alcuni riguardano l’area ludica, che è quella che rappresenta l’uso naturale del Cinema. Essa è la più frequente è diffusa. Altre aree di utilizzo sono per esempio quella Didattica, che trova il suo impiego principalmente in ambito scolastico con fini meramente istruttivi, educativi, ma anche con finalità sociologiche, di dibattito politico e culturale, tipica dei Cine-Forum. Le altre aree come quella clinica, di prevenzione del disagio e cura dell’anima e informativa, compongono insieme la Cinematerapia.

Dagli studi condotti su un campione sottoposto a quest’arte-terapia si è dedotto che la  Cinematerapia può produrre giovamenti e benefici molto più vasti e profondi di quanto sia stato possibile misurare sino ad oggi. I dati raccolti dimostrano una diminuzione della rabbia e una crescita di energia spirituale, così come un aumento dei pensieri positivi e una diminuzione della paura di giudizio. Si può quindi concludere che il Cinema, sotto nuove vesti ha il potere di migliorare, se non la vita di un persona, quantomeno la percezione che si ha di essa. D’altronde si sa che l’arte, quella vera, aiuta a vivere meglio.

Impostazioni privacy