Panico in Piazza San Carlo, arrestati i presunti responsabili

Piazza San Carlo, tragedia Torino maxischermo
Piazza San Carlo, tragedia Torino maxischermo

Panico in Piazza San Carlo, arrestati i presunti responsabili della tragedia dinanzi al maxischermo a Torino

Il web tende a dimenticare in fretta, e quelle che un giorno sembrano tragedie entrate nel cuore di tutti, in due giorno sono quasi svanite e sostituite. Il sistema giudiziario italiano però non dimentica, portando avanti il proprio lavoro e infine, come accaduto oggi, ottiene risultati. La vicenda alla quale si fa riferimento è quella di Piazza San Carlo a Torino, dove il 3 giugno scorso migliaia di persone si erano riunite per seguire la finale di Champions League. Tutti in piazza San Carlo a tifare Juventus, impegnata in Coppa contro il Real Madrid.

Quella sera vennero ferite 1.526 persone, e nella calca rimase ferita in maniera grave Marisa Amato e perse la vita, dopo 12 giorni in ospedale, Erica Pioletti. Un giorno di festa tramutato in tragedia, con la grande folla rapidamente nel panico a causa di uno spray. In breve si è diffuso il terrore per un possibile attentato, e questo ha fatto in modo che la massa si allontanasse dallo schermo, nello stesso istante, con tantissimi, ignari di quanto stesse accadendo, brutalmente travolti.

Piazza San Carlo, gli arresti dopo la tragedia di Torino

Piazza San Carlo, tragedia Torino maxischermo
Piazza San Carlo, tragedia Torino maxischermo

Finalmente si è giunti agli arresti per quanto accaduto il 3 giugno in Piazza San Carlo a Torino. Sono otto in tutto le persone fermate, ritenute responsabili del panico generato, dunque del ferimento di più di 1500 persone e della morte di Erica Pioletti. Inizialmente si pensò a uno stupido scherzo, poi sfuggito di mano. Una ‘fialetta puzzolente’ liberata in piazza. Le cose però non sono andate così.

Le indagini hanno infatti portato all’individuazione di un preciso gruppo di giovani delinquenti, presenti, pare, in Piazza San Carlo con il chiaro intento di mettere a segno delle rapine. Italiani ed extracomunitari, che avrebbero già messo a segno altri furti in maniera analoga, adoperando non ‘fialette puzzolenti’, come pensato in un primo momento, ma vero e proprio spray urticante in grandi raduni pubblici. Una tecnica decisamente pericolosa, che sorprende non abbia portato a gravi tragedie già prima del 3 giugno scorso. Nel corso di un’altra indagine sono state orchestrate delle intercettazioni telefoniche, che hanno poi legato questo filone a quello seguito dagli inquirenti in merito alla tragedia in piazza. Il gruppo parlava di una collanina, rubata proprio in quell’occasione, del valore di qualche centinaia d’euro. Da lì in poi è stato facile ripercorrere le tappe, e ora si attende giustizia.

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