CINEMA: Recensione del film “Grotto”

Grotto-RGB-WEBscrittaaprileGrotto nasce là dove la terra si spacca per aprire le porte a un mondo magico, in cui l’acqua si fa architetto di paesaggi che tolgono il fiato e di creature impalpabili, quasi invisibili all’occhio umano. In questi luoghi misteriosi ha inizio l’avventura di Luca, Aldo e Michele, che si spingono nel folto del bosco per entrare in una chiesa abbandonata e sfidare Carlo, il secchione della classe, in una prova di coraggio, che finisce inaspettatamente con un rocambolesco tuffo nelle viscere della terra. Così i quattro amici, seguiti dalla piccola Chiara, si trovano catapultati nello scenario ultraterreno delle Grotte di Frasassi, dove tra cunicoli e capitomboli scoprono il valore dell’amicizia, i primi palpiti d’amore e fanno l’incontro più incredibile della loro vita: una creatura gelatinosa fatta della stessa sostanza della grotta, che li accompagna nel loro viaggio di formazione e gli salva la vita ogni qualvolta si trovano in pericolo.

Lui è Grotto, il tenerissimo personaggio nato dall’immaginazione di Micol Pallucca, che lo scorso anno ha conquistato il cuore del Giffoni Film Festival nella categoria Elements +6 e che il prossimo 21 aprile arriva al cinema grazie a Thalia Film. Interamente realizzato in CGI questo straordinario personaggio, a metà tra E.T. e il dolcissimo Casper, è la vera anima del film e di queste grotte, talmente espressivo nei suoi lineamenti morbidi da riuscire a parlare anche senza parole, affidandosi soltanto ai suoi profondi occhi blu. La sua presenza è fondamentale per lo sviluppo della storia e la sopravvivenza dei ragazzi all’interno delle grotte, ma soprattutto per alleviare la tensione delle sequenze live action e dei dialoghi freudiani con degli esilaranti comic relief. Senza di lui il film non sarebbe lo stesso, e anche senza lo scenario delle Grotte di Frasassi in cui è stato modellato, uno dei percorsi sotterranei più grandiosi e affascinanti al mondo, che avvolge i protagonisti con i suoi colori freddi e li guida silenziosamente nella loro avventura.

Più che una scenografia, le maestose Grotte di Frasassi sono uno dei protagonisti del film, il nemico naturale, il carceriere che priva i ragazzi della libertà, e allo stesso tempo l’utero materno che li nutre e li culla fino a che non tornano a vedere la luce. Ed è alla loro presenza scenica che Micol Pallucca deve il successo di questo film, costruito ad hoc per un pubblico che va dai 4 ai 12 anni, estremamente naive nella forma e nei contenuti, ma reso unico dall’ambiente naturale in cui è stato girato e dai buoni sentimenti che il piccolo e bizzarro Grotto porta con sé. I più piccoli ne rimarranno incantati!

Valeria Brucoli

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