Attentati di Parigi: i terroristi erano drogati

Nuove indiscrezioni emergono dagli attentati di Parigi della notte tra il 13 e il 14 novembre.

Attentati di Parigi (Antoine Antoniol/Getty Images)
Attentati di Parigi (Antoine Antoniol/Getty Images)

Mentre continuano i blitz delle forze speciali a caccia dei terroristi e dei loro complici, emergono nuovi inquietanti elementi sugli attentati di Parigi.

I sopravvissuti alla strage del Bataclan, la sala concerti dove è avvenuta una vera e propria mattanza, hanno raccontato che i terroristi che avevano fatto irruzione nella sala sparando contro il pubblico avevano il volto e lo sguardo travisato, come fossero fuori di sé. Insomma, l’espressione di chi è sotto l’effetto di qualche droga.

E in effetti sembra che durante gli attacchi gli assalitori siano stati sotto l’effetto del Captagon, una anfetamina che è molto diffusa in Medio Oriente e che già in passato era stata trovata nel sangue di altri terroristi dell’Isis. Del resto, come può un essere umano uccidere con spietata freddezza decine di persone, ma soprattutto come fa a reggere la tensione e la fatica che azioni del genere comportano?

Non è una novità che per azioni militari e paramilitari vengano usate droghe, anche ai soldati degli eserciti regolari vengono somministrati stupefacenti per sopprimere la paura e aumentarne la resistenza.

Nelle ultime ore i media francesi hanno riferito che negli appartamenti usati dai terroristi come basi sono state ritrovate delle siringhe. Così come Salah Abdeslam, l’ottavo componente del commando degli attentati di Parigi che è riuscito a scappare, avrebbe fatto uso di marijuana. Non proprio un ortodosso della religione islamica, come questi terroristi vogliono far credere.

Il settimanale francese Le Point ha riferito che alcune siringhe contenenti il Captagon “sono state ritrovate in diversi luoghi dove ha abitato Salah Abdeslam” e “nelle case di alcuni complici”.

Il Captagon contiene l’anfetamina fenetillina, che viene spesso mescolata alla caffeina. Una droga che “aumenta la resistenza alla fatica e l’attenzione, oltre a conferire una perdita di giudizio”, ha spiegato il neurologo Jean-Pol Tassin. Chi assume il Captagon ha l’impressione di “essere onnipotente, una specie di ‘re del mondo'”, ha aggiunto il neurologo. E il delirio di onnipotenza, oltre che la totale indifferenza per le vittime che trucidavano, è quello che devono aver provato i terroristi di Parigi.

Il Captagon era stato trovato nel sangue di Seifeddine Rezgui, uno degli autori della strage sulla spiaggia di Sousse in Tunisia, lo scorso 26 giugno.

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