Notizie del giorno: arresti in Vaticano, polemiche sul video del furgone di Bossetti

Il furgone di Massimo Bossetti nelle immagini dei carabinieri
Il furgone di Massimo Bossetti nelle immagini dei carabinieri

Bufera sul caso Yara Gambirasio: il video del furgone di Massimo Bossetti, l’uomo accusato dell’uccisione della tredicenne di Brembate Sopra (BG), che passa davanti alle videocamere di sorveglianza non è autentico, ma è stato confezionato appositamente dalle forze dell’ordine per i media. Il furgone Iveco Daily bianco di Bossetti è stato identificato dalle videocamere di sorveglianza che si trovano nella zona della Palestra di Brembate Sopra dove è scomparsa Yara, ma le identificazioni sono di meno di quelle indicate a giornali e tv.

Come spiega il quotidiano La Stampa, le telecamere che il tardo pomeriggio del 26 novembre 2010 “avrebbero inquadrato il furgone sospettato sono cinque. Ma il Ris, che è anche l’autore del filmato dato alla stampa, dichiara che una sola di queste fornisce immagini abbastanza nitide per identificare marca, colore e modello. Le altre no”.

“L’unica identificazione probabile – spiega il quotidiano – viene dalla seconda telecamera della Polynt, azienda che ha sede in via Caduti dell’Aeronautica proprio di fronte alla palestra di Brembate di Sopra. Si vede il furgone che passa una prima volta e poi torna indietro. E le altre telecamere? Inutili? No, secondo i carabinieri – questa volta del Ros – non forniscono un’identificazione nemmeno probabile, ma diventano interessanti se accoppiate a un’indagine statistica secondo cui furgoni del genere, in quella zona e a quell’ora, è difficile che ce ne fossero (5 in provincia di Bergamo). Il che è corretto. Ma è diverso dal dire che il furgone è stato identificato da cinque telecamere”.

Quanto mostrato in questi mesi dai siti web dei giornali e dalle tv è stato dunque un filmato non corretto e confezionato esclusivamente a scopo mediatico: i carabinieri, riferisce sempre La Stampa, hanno parlato di “forti pressioni mediatiche, esigenze di comunicazione, per questo è stato confezionato il filmato in accordo con la procura”. Una risposta che ha suscitato sconcerto e che ci si augura non infici il processo.

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