Baratto amministrativo: lavoro per chi non può pagare le tasse

Per chi non riesce a pagare le tasse comunali c’è uno strumento molto utile: il baratto amministrativo.

Taglio dell'erba (Thinkstock)
Taglio dell’erba (Thinkstock)

Il baratto amministrativo prevede lo svolgimento di alcuni lavori socialmente utili al posto del pagamento delle tasse comunali o in cambio di uno sconto sulle tasse. I dettagli da CheDonna.it.

Lavoro in cambio delle tasse

A causa della crisi economica molte persone senza lavoro o con lavori saltuari e mal pagati si sono trovate nell’impossibilità di pagare le tasse, per mancanza di denaro. Si tratta dei cosiddetti “morosi incolpevoli”. Per andare incontro ai cittadini in difficoltà l’articolo 24 del decreto “Sblocca Italia” 2014 ha introdotto la possibilità di svolgere alcuni lavori socialmente utili al posto del pagamento di alcune tasse comunali.

Il provvedimento riguarda i tributi amministrativi, ovvero degli enti locali, e per questo è stato chiamato “baratto amministrativo“. Funziona così: i cittadini che hanno debiti con il proprio Comune di residenza e che dimostrano di avere un reddito basso o di essere diventanti insolventi, a causa del fallimento della loro azienda, possono chiedere di pagare la somma dovuta al Comune per Imu, Tari, Tasi, Cosap (tassa sull’occupazione di suolo pubblico) o anche per gli affitti delle case popolari prestando il proprio lavoro. Tra i lavori previsti al posto del pagamento delle tasse ci sono quelli di pubblica utilità come pulire le strade, potare siepi, tagliare l’erba, imbiancare i muri delle scuole, effettuare piccoli lavori di falegnameria o di manutenzione delle strade. Lavori non troppo impegnativi, preceduti da brevi corsi di formazione e dalla dotazione dell’attrezzatura necessaria, che i cittadini possono eseguire in cambio di uno sconto nel pagamento delle tasse.

Ogni Comune segue un proprio regolamento, lo “Sblocca Italia” lascia infatti libertà nel merito. Il provvedimento è in fase di sperimentazione e sempre più Comuni lo stanno mettendo in pratica. Hanno iniziato i Comuni più piccoli, dove attuare il “baratto amministrativo” è molto più facile. I bilanci sono piccoli, i conti da fare meno ed è più facile mettersi d’accordo in paesi dove ci si conosce tutti. Anche città più grandi come Bologna e Napoli si stanno comunque attivando e avevano messo a punto progetti analoghi ancora prima dello “Sblocca Italia”.

Il baratto amministrativo sta avendo successo, in alcuni casi va anche al di là delle necessità economiche e viene applicato per alcuni progetti, presentati dai cittadini ai Comuni, con cui realizzare iniziative di interesse pubblico che i cittadini stessi si impegnano a curare. Per una nuova partecipazione del singolo all’attività pubblica e un nuovo senso di comunità.

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