CARO AVVOCATO: la cartella di pagamento deve essere motivata

cartella equitaliaL’avvocato Sara Testa Marcelli risponde:

La Suprema Corte di Cassazione, con ordinanza resa in data 17.04.2014 ha ribadito il principio secondo il quale nella cartella di pagamento debbono essere presenti le motivazioni per le quali si chiedono determinate somme, in modo che il debitore possa agilmente comprendere le ragioni delle pretese creditorie e che possa essere messo in grado di impugnare tempestivamente l’atto.

A tal proposito, è stato difatti statuito, nel corso delle varie pronunzie sul punto che “conformemente all’orientamento della Corte Costituzionale (cfr. sentenza 229/99 e ordinanza 117/00), questa Corte ha avuto modo di precisare, con giurisprudenza dalla quale non vi è motivo qui per discostarsi, che l’obbligo di una congrua, sufficiente ed intelligibile motivazione non può essere riservato ai soli avvisi di accertamento della tassa (per i quali tale obbligo è ora espressamente sancito dall’art. 71, comma secondo bis, del D.Lgs. 15 novembre 1993, n. 507, comma aggiunto dall’art. 6 del D.Lgs. 26 gennaio 2001, n. 32), atteso che alla cartella di pagamento devono ritenersi comunque applicabili i principi di ordine generale indicati per ogni provvedimento amministrativo dall’art. 3 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 (poi recepiti, per la materia tributaria, dall’art. 7 della Legge 27 luglio 2000, n. 212), ponendosi, una diversa interpretazione, in insanabile contrasto con gli artt. 3 e 24 Cost., tanto più quando tale cartella non sia stata preceduta da un motivato avviso di accertamento (ex plurimis, Cass. 15638/04)”. (Corte di Cassazione, sezione V civile, sentenza 16 dicembre 2009, n. 26330)

 

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