Gigi Proietti: le cause della morte e gli omaggi degli artisti – FOTO

Le cause della morte di Gigi Proietti e le ultime parole dell’attore: le rivelazioni dei medici che lo hanno curato.

Gigi Proietti vere cause morte
Gigi Prietti (Instagram)

Quando si è saputo della morte di Gigi Proietti, proprio nel giorno del suo ottantesimo compleanno, molti non hanno potuto fare a meno di pensare che si trattasse di Coronavirus. 

Purtroppo, com’è emerso solo successivamente, l’attore non era infetto al momento della morte, e non è stata la pandemia a portarlo via all’affetto dei suoi cari e dei suoi moltissimi ammiratori.

Fino all’ultimo momento di lucidità, però, l’attore ha mantenuto alto l’umore e ha continuato a scherzare sul suo stato di salute anche con il medico che stava eseguendo la tac che avrebbe rivelato la gravità della sua situazione.

Le cause della morte di Gigi Proietti: un male congenito

Gigi Proietti in terapia intensiva
Gigi Proietti (Crediti: Instagram)

Da molto tempo Gigi Proietti era affetto da una grave patologia cardiaca ed era sotto costante osservazione dei medici.

Recentemente l’attore era stato sottoposto a un’operazione che avrebbe dovuto ripristinare il corretto funzionamento dell’aorta ma, purtroppo, l’operazione non ha dato i risultati sperati.

Proprio a seguito dell’operazione, infatti, emersero quelle complicazioni che hanno portato successivamente l’attore alla morte.

Durante l’ultima TAC a cui Gigi venne sottoposto l’attore era ancora lucido molto reattivo. Lo ha ricordato il medico Fabrizio Lucherini che era intento a eseguire l’esame. “Gli ho fatto la tac che era ancora lucido, ma c’erano davvero troppe complicanze. Era ancora lucido, ironizzava sulle sue condizioni. Chiedeva ‘Come vado? Je la faccio?’. Non l’ho mai percepito ansioso o preoccupato” ha spiegato il medico.

Il Dottor Lucherini ha anche ammesso che non gli era mai accaduto di assistere a manifestazioni di vicinanza e di cordoglio come quelle a cui tutto il personale della clinica ha assistito per la morte di Gigi Proietti. “Abbiamo perso forse il più grande attore di tutti i tempi. Io una folla come quella di questa mattina, qui in clinica, non l’ho mai vista per nessuno“.

A dimostrazione del ruolo fondamentale che Proietti ha rivestito nella cultura italiana sono arrivate i moltissimi omaggi artistici da parte di personaggi illustri o di perfetti sconosciuti.

A Roma, per esempio, sono comparsi diversi murales che hanno rappresentato Proietti nelle più famose delle sue interpretazioni

 

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Un post condiviso da Andrea Candelaresi (@andrea.candelaresi) in data:

Pierfrancesco Favino, ha dedicato all’attore che è stato il suo maestro un commovente componimento poetico che ha fatto letteralmente il giro del web.

“Però ‘n se fa così, tutto de botto.
Svejasse e nun trovatte, esse de colpo a lutto.
Sentì drento a la panza strignese come un nodo
Sape’ che è la mancanza e nun avecce er modo
de ditte grazie a voce pe’ quello che c’hai dato
pe’ quello che sei stato, perché te sei inventato
un modo che non c’era de racconta’ la vita
e ce l’hai regalato così un po’ all’impunita,
facendo crede a tutti che in fondo eri normale,
si ce facevi ride de quello che fa male,
si ce tenevi appesi quando facevi tutto,
Parla’, balla’, canta’, pure si stavi zitto.
Te se guardava Gi’, te se guardava e basta
come se guarda er cielo, senza vole’ risposta.

All’angeli là sopra faje fa du risate,
ai cherubini imparaje che so’ le stornellate,

Salutece San Pietro, stavolta quello vero,
tanto gia’ ce lo sanno chi è er Cavaliere Nero”.

Molti artisti digitali hanno invece voluto rielaborare un fotogramma famosissimo del lungometraggio Disney Aladdin, per il quale Proietti prestò la voce al Genio nella versione italiana. Nell’illustrazione si vede lo stesso Genio abbracciare l’attore per dargli l’ultimo saluto.

Tra l’altro lo stesso fotogramma era stato rielaborato da molti artisti all’epoca della tragica morte dell’attore che diede la voce al Genio nella versione americana: Robin Williams.

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